Ho letto l’articolo di Nello Trocchia pubblicato lo scorso 28 agosto dal titolo Gli amici di Fratelli d’Italia celebrano il killer di Occorsio, riferito a quanto avviene all’interno della associazione Acca Larentia.

Non entro nel merito della vicenda dell’acquisto dell’immobile, ma mi ha lasciato sgomento che – riferisce l’articolo – sui social di questa associazione sia apparso un «riverente» saluto a Pierluigi Concutelli, comandante militare del movimento neofascista Ordine nuovo. Non voglio aprire la sfera dei sentimenti, si può immaginare il dolore e l’orrore per il male che costui ha fatto alla nostra famiglia, ma tenere un certo distacco e provare a dare solo alcuni riferimenti storici.

Efferato criminale

Si tratta di un efferato criminale: nel 1976 uccise il magistrato Vittorio Occorsio, mio nonno; l’anno precedente aveva sparato alla nuca a Bernardo Leighton (e a sua moglie), capo della Dc cilena esule nel nostro paese all’indomani del golpe di Pinochet, attentato dal quale fu assolto per insufficienza di prove, prima che arrivassero gli accertamenti statuiti nelle sentenze che condannarono i mandanti; dopo essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio Occorsio, Concutelli uccise, in carcere, strangolandole a mani nude, due persone da lui sospettate di essere collaboratori di giustizia e di poter svelare i misteri delle stragi di piazza della Loggia a Brescia e della stazione di Bologna; oltre a diversi altri crimini.

Per la giustizia della repubblica italiana Concutelli è stato un criminale tra i peggiori che il nostro paese abbia mai avuto, pluriomicida, che non ha mai mostrato alcun segno di pentimento ma che, al contrario, rivendicava con terribile ferocia le sue azioni.

Parlare di «onore» riferito a un simile soggetto è semplicemente inconcepibile, a meno di non voler stravolgere del tutto il significato della parola. Dove è l’onore di uccidere sotto casa un padre di famiglia che andava a lavoro? Dove è l’onore di sparare alla nuca a una vecchietta?

Ripudio collettivo

Mi fa orrore pensare che vi sia chi inneggia ancora a Concutelli, e che lo faccia alla luce del sole. Tutti – di qualsiasi credo politico – dovrebbero indignarsi e chi ne ha il legittimo potere dovrebbe reprimere questa folle comunicazione che distorce qualsiasi vivere civile.

Se pensiamo alle cronache degli ultimi giorni, appare inconcepibile che venga giustamente cancellato il contenuto di un sito contenente foto di donne parlamentari con commenti volgarmente sessisti e non si utilizzi lo stesso mezzo per eliminare simili oltraggiose rievocazioni su Facebook o altro mezzo di diffusione.

La repubblica non è disarmata di fronte a questi comportamenti che rievocano dei criminali e stimolano una memoria distorta, capovolgendo modelli negativi rendendoli pericolosamente appetibili per palati giovani e inesperti. Chi è un folle criminale pluriomicida sia relegato al ripudio collettivo.

Memoria condivisa

Del tutto diverso è invece un altro aspetto citato nell’articolo: reputo giusto commemorare Franco Brigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi davanti alla sede del Msi in via Acca Larentia, scopo che l’Associazione omonima si prefigge; così come, ad esempio, ricordare i fratelli Mattei, uccisi nel rogo di Primavalle, o gli altri ragazzi di destra uccisi dagli estremisti di sinistra (e viceversa, naturalmente), cosa che anche noi, con la Fondazione Occorsio, facciamo ogni anno nelle scuole, come ben sanno anche alcuni esponenti della destra storica che invitiamo per rileggere insieme quegli anni di violenza e odio e per restituirli nella loro realtà storica ai più giovani.

Ma le due cose son ben distinte e questa distinzione va fermamente ribadita, evitando una pericolosa interpretazione di associare vittime e carnefici solo perché appartenevano alla stessa sfera di idea politica (anche qui: a meno di non far perdere ogni significato alla parola “politica”).

Nel 2025 continuare a parlare in senso divisivo delle vittime (più specificamente: delle vittime innocenti, uccise solo per colore politico o per svolgimento del loro lavoro all’interno del sistema democratico) è un errore, e tutte le forze politiche con sensibilità istituzionale devono insistere nel farsi portatrici di una memoria condivisa, a cominciare soprattutto col reprimere le pulsioni estremiste che si sviluppano, per dir così, “nella propria metà campo”. E la fermezza di condanna di fronte a chi inneggia a criminali come Concutelli, deve essere unitaria. Ne trarranno, ne trarremo tutti, soltanto benefici.

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