- Il Pd è un partito che fugge dal passato, che non abita il presente, e che corre verso il futuro illudendosi che ogni tempo nuovo sia di per sé un tempo più facile e più benigno di quelli appena lasciati alle spalle.
- Chi non ha idea della rotta che sta alle proprie spalle finisce per non avere altrettanta idea dell’orizzonte che ha davanti a sé. E così si dimena, si affanna, si improvvisa, si protende verso il baratro.
- Quando un partito perde il legame con la propria tradizione, con le proprie radici, finisce per perdere tutto. E quella sua rincorsa verso la propria novità si rivela infine come un inconsapevole precipizio.
Il Pd è un partito trafelato. E con questo mi sembra di aver detto – quasi – tutto. Un partito che fugge dal passato, che non abita il presente, e che corre verso il futuro illudendosi che ogni tempo nuovo sia di per sé un tempo più facile e più benigno di quelli appena lasciati alle spalle. Cosa che non è, e si vede. C’è come una sensazione di affanno in questo continuo trascorrere da una stagione all’altra. Quasi che la disinvoltura con cui ci si reinventa – meglio: prova a reinventarsi – f



