- Tra le sentenze su cui la procura di Padova fonda l’impugnazione di atti di nascita relativi a figli di due donne, nati con fecondazione eterologa praticata all’estero, c’è quella del dicembre 2022 con cui la Cassazione ha vietato che sull’atto sia indicato il genitore non biologico. Ma tale sentenza riguarda la gestazione per altri, non l’eterologa.
- L’impugnazione non si basa nemmeno sulla circolare del Viminale che ha recepito il principio di tale sentenza. La procura mostra solerzia maggiore rispetto a Piantedosi. Il ministro è intervenuto sulle trascrizioni da fare in futuro. La procura impugna trascrizioni fatte dal 2017, cioè nel passato.
- A chi dice che la procura ha applicato la legge, serve replicare che non c’è una legge, ma un vuoto legislativo che genera caos. E non c’è legge che oggi protegga i minori vissuti per anni sapendo di avere due genitori, i quali ora si trovano sprovvisti non solo di uno dei due, ma pure dei diritti che quel genitore poteva garantire.
Ha provocato forti reazioni l’impugnazione, da parte della procura della Repubblica di Padova, dell’atto di nascita relativo alla figlia di due donne, nata tramite fecondazione eterologa praticata all’estero. La procuratrice, Valeria Sanzari, ha chiesto al tribunale la rettifica dell’atto, registrato nel 2017: in particolare, la cancellazione del nome della madre non biologica e del suo cognome da quello attribuito alla minore. Altri 32 bambini, nella stessa situazione, hanno subito uguale trat



