Dopo meno di trenta giorni dalla decisione, il Collegio della Corte dei Conti ha depositato le motivazioni della bocciatura del visto e la conseguente registrazione del provvedimento che riguarda il Ponte sullo Stretto di Messina. 

Le ragioni principali evidenziate dai magistrati contabili riguardano la violazione di due specifiche direttive dell’Unione europea. Una è quella che riguarda l’Habitat, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, e viene sottolineata la carenza di istruttoria e di motivazione della cosiddetta delibera Iropi. La scenda è quella che riguarda gli appalti: secondo la Corte, ci sono state modifiche sostanziali, oggettive e soggettive, che sono sopravvenute all’originario rapporto contrattuale. Modifiche che avrebbero richiesto nuova gara.

Infine, viene evidenziata la mancata acquisizione del parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti in relazione al piano tariffario posto a fondamento del piano economico e finanziario.

le reazioni

Immediata la reazione di Angelo Bonelli, dei Verdi, che ha detto che «Ci troviamo di fronte a uno scandalo compiuto ai danni dei soldi degli italiani: 14 miliardi di euro che potevano essere destinati alle vere priorità del Paese» e «la responsabilità politica e istituzionale - prosegue - è del ministro Salvini e dell'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che devono dimettersi immediatamente». E ancora «Per questo ho inviato un esposto alla Corte dei Conti europea: Salvini e il Cda della Stretto di Messina dovranno spiegare l'utilizzo dei finanziamenti del Fondo di Sviluppo e Coesione e dei fondi europei del Cinea».

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