Scontro tra la maggioranza e i giudici. La premier: «Ennesimo atto di invasione sulle scelte di governo e Parlamento». Il Consiglio dei ministri può deliberare di procedere comunque
La Corte dei Conti ha bocciato il progetto del Ponte sullo Stretto. I magistrati contabili hanno deciso di non concedere il visto di legittimità e la registrazione della Delibera Cipess di agosto che aveva approvato il progetto definitivo dell'opera.
Immediata la reazione del governo. A partire dalla presidente del Consiglio che attacca i giudici: «La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del governo e del parlamento. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer. La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di governo, sostenuta dal parlamento».
Tra i primi a intervenire anche il vicepremier Matteo Salvini che parla di una decisione che rappresenta «un grave danno per il paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico. In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall'Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord».
La risposta della Corte dei Conti
«La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera Cipess, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera», si legge in una nota della Corte dei Conti che risponde alle critiche ricevute dalla maggioranza.
«Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti. Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati», ha aggiunto.
Cosa succede ora
Anche con il parere negativo della Corte dei Conti il governo può comunque decidere di andare avanti con il progetto. Infatti, il Consiglio dei ministri può deliberare che l'atto risponda a interessi pubblici superiori e debba avere comunque corso.
Sotto la lente dei magistrati sono finite le coperture economiche, l'affidabilità delle stime di traffico, la conformità del progetto definitivo alle normative ambientali, antisismiche e alle regole europee sul superamento del 50% del costo iniziale. Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.
© Riproduzione riservata


