Agorà Weekend e lo storico presidio dei diritti dei consumatori si condivideranno il fine settimana, ma il numero di puntate è dimezzato. Via titoli come Tango e Linea di confine di Monteleone, altri programmi restano fuori dai palinsesti autunnali
Continua la spending review della governance Rai sui palinsesti prossimi e venturi. A soffrire in queste ore è soprattutto il genere degli approfondimenti, in mano al meloniano Paolo Corsini: la prossima stagione mancheranno parecchi titoli che sono andati in onda l’anno scorso, alcuni anche storici. Ma la presentazione dei palinsesti autunnali al centro di produzione di Napoli incombe e, sotto il coordinamento di Stefano Coletta, la scure dei vertici si sta abbattendo sulla lista dei titoli del servizio pubblico.
Oltre a Rebus, nato da un’idea di Corrado Augias e rimasto in eredità a Giorgio Zanchini, sono infatti destinati a scomparire Donne al Bivio di Monica Setta (che dovrebbe però mantenere Generazione Zero e gli altri programmi in radio), Tango di Luisella Costamagna e Linea di confine, la seconda serata di Antonino Monteleone arrivata dopo la chiusura di L’altra Italia, esperimento del giovedì sera che sarebbe dovuta diventare il fiore all’occhiello della programmazione della Rai meloniana in “controprogrammazione” a Piazzapulita e Dritto e rovescio.
Pause e rinvii
Ci sono anche tanti programmi “in pausa”: per il momento, infatti, molti titoli del genere non compaiono nei palinsesti autunnali. Per alcuni, come Petrolio di Duilio Giammaria, l’azienda ha già assicurato che torneranno nel 2026. Lo stesso vale per Gocce di petrolio, Il fattore umano, XXI secolo del direttore del centro studi Francesco Giorgino, Newsroom della direttrice dell’offerta informativa Monica Maggioni, Indovina chi viene a cena: informalmente, i vertici aziendali avrebbero anticipato però alle redazioni il loro ritorno nel palinsesto invernale.
Un discorso a parte va fatto per il weekend degli approfondimenti. Finora, la programmazione prevedeva una doppietta Agorà Weekend-Mi manda Rai3 sia il sabato che la domenica. Nel nuovo palinsesto, invece, c’è soltanto uno slot destinato agli approfondimenti per ciascun giorno: tradotto, il sabato andrà in onda dalle 8 alle 10 il talk politico di Sara Mariani, mentre la domenica resterà in quella fascia oraria al programma dedicato ai diritti dei consumatori condotto da Federico Ruffo.
Con una conseguenza complicata. Il fatto che il monte ore rimanga lo stesso, ma il numero di puntate sia dimezzato mette infatti a rischio il futuro della trasmissione in onda dal 1990. Mentre la squadra di Agorà weekend coincide in parte con quella della trasmissione infrasettimanale, gli eredi di Antonio Lubrano dovranno fare i conti con uno stipendio dimezzato: difficile trovare collaboratori pronti a mettersi a disposizione per 35 puntate annuali.
Nei corridoi dell’azienda c’è anche chi mette in relazione l’ondata di chiusure e rinvii delle trasmissioni nei corridoi dell’azienda viene messa in relazione anche con l’accordo firmato da Unirai e Usigrai che prevede la stabilizzazione di 127 giornalisti dei generi di cui 120 destinati alle Tgr: le redazioni rischiano di depauperarsi parecchio. O di essere riempite da nuovi collaboratori esterni, le cosiddette “prime utilizzazioni” che nel tempo (forse) verranno stabilizzate.
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