La maggioranza ha fatto rimandare l’audizione di Serena Bortone e Paolo Corsini in commissione Vigilanza Rai a dopo le elezioni europee. Una decisione presa in ufficio di presidenza, dove le destre hanno respinto la richiesta delle opposizioni di convocare i due il prima possibile per ricostruire il caso Scurati, che era stato oggetto anche dell’ultima audizione importante avvenuta in commissione, quella di direttore generale e amministratore delegato. 

L’opposizione a quel punto ha spinto per ottenere almeno la convocazione della presidente Rai Marinella Soldi, che nei giorni scorsi aveva pubblicamente criticato la ricostruzione fatta dall’ad Roberto Sergio in commissione. Soldi dovrebbe intervenire la prossima settimana, martedì o mercoledì. Una convocazione «inutile», ha detto il capogruppo di FI e membro della commissione Maurizio Gasparri, che ha spiegato che il caso sarebbe «già stato affrontato dal cda, quindi hanno programmato una audizione inutile, Soldi non potrà fare altro se non leggere quello che il cda ha approvato».

Niente da fare per la versione di Bortone, che a questo punto rimarrà inascoltata fino a dopo il 9 giugno.  

I precedenti

«Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai», aveva detto all’epoca la presidente. «Quanto riferito dall'ad in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo». Soldi ha anche avuto modo di studiare a fondo le carte della vicenda, visto che detiene le deleghe sugli audit. «Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall'ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall'ad, che richiede un approccio più completo».

Sergio aveva annunciato in commissione l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Bortone per il post social pubblicato senza l’autorizzazione dell’azienda e aveva ricostruito la vicenda spiegando che Scurati sarebbe dovuto intervenire a titolo gratuito perché in fase di promozione di una serie e una graphic novel. Non disposto ad accettare questa proposta, lo scrittore avrebbe rifiutato l’invito in trasmissione, ha spiegato l’ad. 

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