Il vicepresidente della Camera e stretto collaboratore di Giorgia Meloni dice di non avere «Nessuna condivisione e nessuna tolleranza dal punto di vista politico» per la manifestazione dei neofascisti a Predappio, paese natale di Benito Mussolini
I manifestanti neofascisti che hanno sfilato a Predappio, paese natale di Benito Mussolini, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma, hanno fornito «una immagine patetica», ha detto Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia e stretto collaboratore di Giorgia Meloni, durante la trasmissione radiofonica Un giorno da pecora.
I manifestanti, ha aggiunto «sono persone che non hanno prospettive, a me piace l'idea di trasformare la realtà che mi sta intorno invece che contemplare gli antichi egizi». Rampelli, che prima di fondare Fratelli d’Italia, ha avuto una lunga militanza nella destra radicale del Msi e poi in Alleanza nazionale, dice che per i manifestanti di Predappio non ha «nessuna tolleranza dal punto di vista politico».
Rampelli, però, difende il diritto a compiere la manifestazione: «Il reato di apologia di fascismo esiste, evidentemente se le forze dell'ordine e la magistratura non sono intervenuti e perché non si ravvisa il reato». A chi gli domandava se la manifestazione non fosse più problematica di un rave party, contro cui il governo ha appena approvato un duro e controverso decreto, Rampelli ha risposto che la sfilata «non c’entra niente con un rave».
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