A Genova, Palermo e L’Aquila gli exit poll danno il centrodestra avanti e vicino alla vittoria al primo turno. Sorpresa a Verona, dove il candidato di centrosinistra è avanti, così come a Parma. A Catanzaro ballottaggio ravvicinato. In tutto si è votato in poco meno di mille comuni. Lo spoglio inizierà domani alle 14. Il referendum manca il quorum e potrebbe risultare il meno votato di sempre. 

Gli exit poll

Gli exit poll realizzati per la Rai sono i seguenti: a Genova il sindaco uscente Marco Bucci è dato tra il 50-54 per cento. Il candidato di centrosinistra Ariel Dello Strologo è al 37-41 per cento.

A Palermo, dove è sufficiente il 40 per cento dei voti per ottenere la vittoria, il candidato di centrodestra Roberto Lagalla è tra il 43 e il 47 per cento, il suo sfidante di centrosinistra Franco Miceli è al 27-31 per cento.

All'Aquila è in testa il sindaco uscente di centrodestra Pierluigi Biondi con il 48-52 per cento. La sfidante di centrosinistra Stefania Pezzopane è al 24-27 per cento.

Damiano Tommasi, candidato del centrosinistra, è a sorpresa in testa a Verona con il 37-41 per cento. Il sindaco uscente di FdI, Federico Sboarina, è dato tra il 28 e il 32 per cento.

A Parma è avanti il candidato di centrosinistra Michele Guerra, dato tra il 39 e il 43 per cento. Pietro Vignali del centrodestra è dato tra il 19 e il 23 per cento.

Ballottaggio ravvicinato a Catanzaro tra Valerio Donato, centrodestra, al 38-42 per cento, e Nicola Fiorita, centrosinistra, al 32-36 per cento.

Le amministrative

Oggi si è votato in tutta Italia per il referendum sulla giustizia e in poco meno di mille comuni per le elezioni amministrative. Alle 19 aveva votato il 39 per cento degli aventi diritto, in calo rispetto a cinque anni fa.

I seggi hanno chiuso alle 23, anche a Palermo, dove molte persone hanno avuto difficoltà a votare a causa dell’assenza di circa 50 presidenti di seggio e scrutatori. Le persone in fila hanno comunque il diritto di votare anche oltre l’orario di chiusura.

Si è votato in 971 comuni, per un numero complessivo di elettori che sfiora quota 9 milioni. I comuni capoluogo sono 26, di cui quattro capoluoghi di regione. Lo spoglio inizierà alle 14 di lunedì.

I capoluoghi al voto sono Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L'aquila, Barletta, Taranto, Catanzaro, Palermo, Messina e Oristano. Dei capoluoghi di provincia al voto quattro sono commissariati: Barletta e Taranto in seguito a un voto di sfiducia, mentre Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco.

Referendum manca il quorum

I quesiti referendari - su cui avevano diritto a esprimersi 50.915.402 elettori, di cui 4.735.783 all'estero - sono cinque e riguardano la separazione delle funzioni per i magistrati, la legge Severino, i limiti per la custodia cautelare, le regole per le candidature al Csm e le valutazioni dei magistrati.

Il caos

In mattinata a Palermo si è registrato il caos per la mancata presenza di presidenti e scrutatori. Il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, ha accusato il ministero dell’Interno: «Il caos seggi registrato ieri in diverse città italiane e in corso ancora oggi a Palermo deve far riflettere il ministero dell'Interno». In questi anni, ha proseguito, «troppi no sono arrivati a tante nostre proposte innovative, dal voto elettronico al voto ai fuorisede. Crediamo anche che le oltre 60mila sezioni elettorali possano essere ridotte e che presidenti e scrutatori debbano essere adeguatamente formati».

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