Con la presentazione del suo nuovo libro Il mostro, Matteo Renzi apre di fatto la sua campagna elettorale, con un pronostico: «Si vota a maggio 2023».

Il libro - che contiene un attacco alla procura di Firenze per la gestione dei processi a carico di Renzi e della sua famiglia ma anche il racconto politico degli ultimi mesi – è stato presentato in uno show in solitaria alla Camera da parte di Renzi.

La sintesi politica la fa lo stesso Renzi: «I magistrati hanno interrotto il cammino di crescita di Italia Viva», perchè «Noi partiamo con Italia Viva, siamo accreditati al 5-10 per cento, si dice che arriveremo a doppia cifra e poi arriva l'inchiesta Open, che è uno scandaloso processo politico alla politica». Quindi ora è il momento del contrattacco perchè «c’è spazio».

L’attacco ai magistrati

«Non ne lascio più passare mezza, con il sorriso», è stata la conclusione di Renzi, riferendosi alle iniziative dei magistrati sul caso Open ma anche all’annuncio di querela già arrivato dal vicepresidente del Csm, David Ermini.

«E' vero che Ermini è stato eletto con il metodo Palamara, che ha ricevuto da Davigo copie dei verbali che non doveva ricevere, che quando da pubblico ufficiale ricevi una potenziale prova di reato e la distruggi stai distruggendo prove di reato. Sono cose semplici, le insegnano le serie su Netflix», ha ribadito Renzi.

Ne ha per tutti, ma in particolare per l’attuale magistrato a Reggio Calabria ed ex procuratore capo di Firenze, Francesco Creazzo: «Fa notizia la polemica sugli alpini, perchè non si è capito quanti, ma troppi, si rivolgono con frasi e gesti inaccettabili alle ragazze a Rimini, ma non che il procuratore di Firenze mette le mani addosso, secondo quanto scritto dal Csm, a una collega e la sanzione è la perdita di due mesi di anzianità, una barzelletta».

il metodo Palamara

«Il metodo Palamara non era usato solo da lui, ma era il metodo utilizzato da lui e io posso confermarlo», ha detto Renzi, riferendosi alla commistione tra politica e giustizia nella scelta dei vertici negli uffici giudiziari e nei posti al Csm.

E la riforma Cartabia non è sufficiente, ha aggiunto Renzi, ribadendo la perplessità di Italia Viva rispetto alla riforma dell’ordinamento giudiziario: «La riforma Cartabia non è dannosa ma è inutile, mentre la riforma Bonafede era dannosa. O eliminiamo l'appartenenza della corrente per fare carriera o la giustizia non cambierà mai».

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