In un’intervista rilasciata al Corriere il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, racconta il suo incontro avuto con il segretario del Partito democratico Enrico Letta e giustifica i suoi viaggi in giro per il mondo.

Renzi specifica subito che se il Pd si allea con i Cinque stelle il suo partito non lo farà, perché «siamo distanti dalla destra anti europeista di Salvini e Meloni, ma anche dal becere populismo di Di Battista e Beppe Grillo. Non con i sovranisti, non con i populisti» sentenzia il senatore. 

Consiglia a Letta di continuare sulla scia del cambiamento dei capigruppo parlamentari: «La cosa più incisiva che il segretario ha fatto, ad oggi, è stata cambiare capigruppo imponendo la questione al femminile. Ma allora bisogna continuare. Si vota a Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e per il seggio parlamentare di Siena, penso sia doveroso scegliere candidature femminili».

Non smetterà di fare politica – dice – nonostante sia il sogno dei suoi avversari a cui rivolge una provocazione: «Nel frattempo, loro potrebbero iniziare a farla senza pensare a me in modo ossessivo e preoccupandosi dei problemi del paese».

Sugli ultimi sondaggi afferma: «Non so se Italia Viva abbia davvero il 2 per cento. Se così fosse dovrebbero darci un premio doppio. Perché col 2 per cento abbiamo cambiato la storia dei prossimi anni imponendo Draghi al posto di Conte. Se con il 2 per cento siamo stati capaci di questo, si figuri che cosa potremmo fare se solo avessimo l’8 o il 10 per cento».

Rivendica i suoi viaggi all’estero: «Dov’è il problema?» chiede. «Quando lavoro all’estero pago le tasse, così il contribuente non spende niente per i miei viaggi ma anzi ricava denari da questa attività» spiega abbozzando una giustificazione alle sue recenti visite in Arabia Saudita, Senegal, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti.

Infine, Renzi spiega che è entrato in Commissione sanità perché sarà una questione centrale anche nei prossimi anni: «Sbaglia chi pensa che finita la pandemia sarà passata l’attenzione su questi temi. Chi investe sulla ricerca avrà vinto la sfida del futuro».

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