Politica e giustizia

Immunità parlamentare, da Renzi a Giovanardi vietato indagare sugli eletti

  • Nei giorni in cui la politica dibatte sulla storia di Mani Pulite, la giunta per le immunità del Senato si è resa protagonista una raffica di no a procure e tribunali, che vanno ad aggiungersi a quelli della Camera e di Palazzo Madama dall’inizio della legislatura.
  • Martedì 22 febbraio l’Aula dovrà esprimersi su Matteo Renzi (Iv), accusato di finanziamento illecito ai partiti. La giunta a dicembre aveva appoggiato il senatore e respinto la richiesta di arresto per Cesaro (Fi).
  • Mercoledì scorso, dopo che l’Aula ha salvato Giovanardi, la giunta ha deciso su Siri accusato di corruzione: le intercettazioni per i parlamentari non risultano necessarie né casuali, e così è stata negata l’autorizzazione al loro utilizzo.

A trent’anni da Tangentopoli, la maggioranza dell’immunità parlamentare continua a essere solida. L’ultimo esempio: la giunta del Senato ha deciso di non autorizzare l’acquisizione delle intercettazioni del leghista Armando Siri imputato per corruzione. La decisione è del 16 febbraio scorso, data simbolica, la vigilia dei trent’anni dall’inizio di Tangentopoli, con l’arresto per tangenti dell’ingegnere Mario Chiesa nel suo ufficio a Milano. L’arresto aveva dato il via all’inchiesta Mani Pulit

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