Non sono passati nemmeno dieci giorni dalla morte di 130 persone nel Mediterraneo, e il leader del carroccio Matteo Salvini attacca i migranti salvati dai naufragi: «Centinaia di clandestini sbarcati in poche ore, è inaccettabile. Abbiamo scritto al presidente Mario Draghi e ai ministeri della Salute e degli Interni: oltre a controllare chi arriva in aereo dai paesi a rischio, fra Covid e varianti, è doveroso anche bloccare barchini e barconi» ha esordito, proseguendo: «Per rispetto degli italiani, dei loro sacrifici, della loro salute, e sicurezza» e ha rivendicato le politiche di quando era ministro dell’Interno.

Nel giro di poco, lo ha seguito il sottosegretario all’Interno leghista Nicola Molteni, padrino dei decreti sicurezza: «Oltre 700 sbarchi a Lampedusa e due Ong che battono bandiera norvegese e tedesca che fanno rotta verso l’Italia, il tutto in poche ore». La situazione ha detto, «è molto preoccupante e ora diventa prioritario affrontare il flusso dei migranti dalla Libia e dalla Tunisia, per rispetto dell’Italia e per la sicurezza degli Italiani. Contrastare scafisti, trafficanti e organizzazioni criminali è un dovere dell’esecutivo, nell’indifferente silenzio della Ue. È necessario un confronto immediato con il capo del governo».

L’arrivo ad Augusta

Mentre i leghisti si augurano i respingimenti, questa mattina la Ocean Viking, la nave della Ong europea Sos Méditerranée, dopo aver ricevuto l'ordine dalle autorità competenti, ha fatto sbarcare ad Augusta 236 persone salvate da due gommoni in difficoltà dopo aver assistito in prima linea alla recente strage in Mediterraneo: «Se è grande il sollievo per i sopravvissuti che presto raggiungeranno un luogo sicuro, gli eventi della scorsa settimana nel Mediterraneo centrale lasciano i nostri soccorritori amareggiati e addolorati e forte è l’urgenza di far sapere all'Europa la realtà di cui sono stati testimoni». Questa catastrofe, ha ribadito la Ong, «è stata causata da comportamenti umani: da chi traffica in esseri umani» ma anche «dall’inazione dei decisori politici in Italia e in Europa e dall’assenza di coordinamento delle autorità marittime». Italia e Malta infatti non si sono mosse, lasciando gli aiuti alla Libia, che non ha agito.

Tra due fuochi

I migranti, ha detto Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Méditerranée Italia, «sono disposti a tutto pur di sfuggire ad un destino di miseria e violenze». Molti dei sopravvissuti a bordo della Ocean Viking hanno raccontato di essere stati costretti a imbarcarsi dai trafficanti, nonostante le condizioni insicure. Mentre la Ocean Viking raggiungeva un porto sicuro, la Ong Sea-Watch ha pubblicato un video che dimostra ancora una volta la realtà che si cela dietro i cosiddetti salvataggi della Guardia costiera libica: «Persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell'inferno da cui fuggivano. L'equipaggio di Sea-Watch 4 ne è stato testimone e ha documentato i fatti con queste immagini».

Intercettazioni di cui, hanno rivelato le inchieste di Domani, l’agenzia europea per le frontiere Frontex, è stata più volte complice.

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