Italia

Schlein radicale senza strafare. La mano tesa di Bonaccini

  • Nel discorso dell’investitura la segretaria snocciola il programma di rottura ma segnala anche i termini della trattativa. Sulla gestione unitaria del partito non c’è ancora accordo, sconfitti divisi fra dialoganti e aventiniani.
  • Bonaccini: «Ho accettato questo ruolo con questo spirito, il Pd è casa mia, non mi sento in minoranza o all’opposizione, il successo di questo partito mi e ci riguarda tutti allo stesso modo».
  • Ma se davvero la collaborazione ci sarà fino in fondo, si capirà la prossima settimana quando verrà nominata la nuova segreteria e i nuovi capigruppo.

«Troveremo insieme i modi e le forme», dal palco Elly Schlein ripete la sua formula magica a proposito di diverse cose: collaborare con la minoranza sconfitta, coinvolgere la base; persino «proseguire» con il congresso costituente. La svolta radicale della nuova segretaria Pd è prudente e accorta. Chi si aspettava un passo falso dalla prima assemblea nazionale resta deluso, per ora. L’appuntamento è a Roma, al centro congressi La Nuvola. Il sontuoso edificio progettato da Massimiliano Fuksas

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