- La mobilitazione attuale fa pensare che si stia aprendo una nuova stagione referendaria. Ma la raccolta firme mobilita una minoranza e l’esito del voto provoca conseguenze indirette.
- In ogni caso, il referendum è un gioco pericoloso. Puntare su un singolo tema portato all’attenzione collettiva da parte di una minoranza attiva può far vincere l’azzardo, con la modifica di una legge bypassando le lungaggini parlamentari e gli interessi dei partiti.
- Al contrario, se l’esito è negativo si induce la politica a disinteressarsi del tema oggetto del referendum. L’interrogativo, ora, è come la possibilità di sottoscriverlo con la firma digitale incida.
Attualmente è possibile firmare per ben quattro referendum: quello sulla giustizia; per l’eutanasia legale; per l’abolizione della caccia e per la legalizzazione della cannabis. L’enfasi di questi giorni è dovuta al boom della raccolta firme, grazie soprattutto all’emendamento approvato a fine luglio che permette la sottoscrizione attraverso firma digitale con lo Spid (il sistema pubblico di identità digitale) e che ha permesso all’ultimo presentato – il referendum sulla cannabis – di raggiunge



