Il famoso “pacchetto sicurezza” è stato approvato a metà novembre, da allora l’iter in parlamento non è mai davvero iniziato. E all’orizzonte non si scorge nulla: solo l’uso propagandistico prima delle Europee
Bloccato. Rinviato. Impantanato. Per individuare la definizione migliore si può dare sfogo alla fantasia, ma c’è una verità scolpita negli atti parlamentari: il disegno di legge sulla Sicurezza, il famoso “pacchetto sicurezza”, firmato e illustrato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è ancora “a carissimo amico”, per usare un’espressione romanesca, stile molto caro a Giorgia Meloni. Insomma, è alle primissime battute dell’iter alla Camera. Ha infatti mosso giusto qualche passo e giace



