È iniziato nel primo pomeriggio lo spoglio delle schede delle elezioni amministrative. Dopo l’esito del voto referendario, che ha certificato l’assenza del quorum per tutti i cinque quesiti sulla giustizia promossi da Lega e Radicali, ora l’attenzione si sposta sulle votazioni nei comuni. 

Sembra ormai certa la vittoria al primo turno del centrodestra a Genova, L’Aquila e Palermo, dove hanno trionfato rispettivamente gli uscenti Marco Bucci e Pierluigi Biondi e Roberto Lagalla. Vittoria al primo turno per il centrosinistra a Padova. 

L’affluenza

Secondo i dati definitivi pubblicati dal Viminale (che non includono i comuni al voto in Sicilia, Val d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia), si è recato al voto il 54,73 per cento degli aventi diritto, rispetto al 60,12 per cento di 5 anni fa.

Gli exit poll  di ieri sera premiavano il centrodestra, che conquisterebbe al primo turno i comuni di Genova e Palermo, con l’uscente Marco Bucci e Roberto Lagalla, strappando così il capoluogo siciliano al centrosinistra. 

Dai dati definitivi emerge che è la Campania la regione nella quale si è registrata la più alta affluenza per le elezioni amministrative: 64,69 per cento il dato dell'affluenza media negli 89 comuni campani chiamati al voto per eleggere sindaco e Consiglio comunale. Un dato fortemente contrastante con quello dell'affluenza ai seggi per i 5 referendum sulla giustizia, che in Campania si è fermata all'11,43 per cento (a Napoli appena l'8,48 per cento).

Le proiezioni

Secondo le proiezioni di Opinio Italia per la Rai, a Verona Damiano Tommasi raggiunge il 39 per cento, Federico Sboarina è al 29,9 per cento e Flavio Tosi si ferma al 26,6 per cento. Secondo La7, Tommasi è addirittura al 41,5 per cento e Sboarina al 30,5 per cento. «Ora è evidente che il nostro consenso è determinante per il ballottaggio...» ha detto Flavio Tosi. «L'amministrazione uscente ha raccolto un voto su tre... Quando nel 2012 ho rivinto le elezioni -ricorda- le ho rivinte al primo turno con il 57% dei consensi. Sono comunque riconoscente agli elettori che ci hanno dato fiducia e a tutti coloro che si sono dati da fare». 

Per quanto riguarda Parma, Michele Guerra, in corsa per il campo largo, tocca il 46,6 per cento e Pietro Vignali del centrodestra il 21,8 per cento. La7 vede Guerra al 44 per cento e Vignali al 19,1 per cento. 

A Genova, la prima proiezione di La7 dà Marco Bucci rieletto al primo turno col 54,2 per cento dei voti, mentre Ariel Dello Strologo, candidato giallorosso, si ferma al 38,5 per cento. Secondo i dati di Opinio, Bucci arriva al 54,4 per cento e Dello Strologo al 38,7. Il sindaco uscente vincerebbe al primo turno quindi anche secondo la Rai. «Ho sempre detto fin dall'inizio che per me sarebbe stato un bel risultato arrivare al ballottaggio» ha detto Dello Strologo a RaiNews24.

A Palermo, per Opinio italia il candidato del centrodestra Roberto Lagalla prende il 48,3 per cento, il candidato del campo giallorosso Franco Miceli si ferma al 27,4 per cento. In Sicilia basta il 40 per cento delle preferenze per la vittoria, quindi se la proiezione fosse confermata, Lagalla avrebbe vinto già al primo turno. La7 dà il candidato del centrodestra al 45 per cento, mentre il suo avversario al 28,3.

A Catanzaro, invece, le proiezioni di Opinio Italia danno in vantaggio Valerio Donato, il candidato del centrodestra, al 43,7 per cento, mentre il suo avversario Nicola Fiorita arriva al 31,1 per cento. «Noi siamo soddisfatti del risultato che sta maturando perche', ovviamente, il nostro obiettivo era quello di arrivare al ballottaggio impedendo cosi' al sistema di potere che si era raggrumato attorno a Valerio Donato di conseguire quella vittoria al primo turno che loro ritenevano scontata» ha detto Fiorita.

La situazione dovrebbe sorridere al centrosinistra a Padova, dove secondo le proiezioni di La7, il sindaco uscente Sergio Giordani del centrosinistra porterebbe a casa la vittoria al primo turno con il 58,4 per cento, mentre Francesco Mario Peghin del centrodestra si fermerebbe al 31,2 per cento.

A L’Aquila sembra in vantaggio il sindaco uscente Pierluigi Biondi, del centrodestra. I dati Opinio Italia lo vedono rieletto al primo turno con il 51,8 per cento delle preferenze. Secondo il centrista Americo Di Benedetto, sostenuto da Azione, con il 23,8 per cento, solo tera Stefania Pezzopane del centrosinistra con il 22,9 per cento delle preferenze. 

Le liste

Con l’elaborazione dei dati i commentatori iniziano anche a valutare il peso delle singole liste che hanno sostenuto i candidati. C’era in particolare attesa per veder emergere dai dati il primo partito: la corsa era tra Fratelli d’Italia e Partito democratico. Per il momento, sembra che i dem tengano il vantaggio nelle città più grandi, eccezion fatta per L’Aquila, dove Opinio Italia prevede che FdI sarà primo partito al 18,8 per cento contro il 10,1 per cento del Pd. 

A Genova Opinio vede la lista Bucci sindaco al 20 per cento, segue il Pd al 18,9 per cento e FdI al 10,1.  A Parma i dem toccano addirittura il 25,2 per cento, mentre il partito di Meloni si ferma al 6,9. 

A Palermo è prima Forza Italia (12 per cento), seguono Pd (10,8 per cento) e FdI (8,4 per cento). Anche a Verona il Pd supera Meloni 14,1 per cento contro 11,6 per cento. Lontanissima la Lega, che si ferma al 6,1 per cento. Il risultato contribuirà a ridefinire gli equilibri interni al centrodestra, dove Meloni ormai mette a serio rischio la leadership di Matteo Salvini, indebolito anche dalle sue scelte delle ultime settimane. 

Secondo la prima proeizione sui voti di lista alle elezioni comunali, realizzata dal consorzio Opinio Italia per la Rai, Fratelli d'Italia ha superato la Lega a Genova (10,1 per cento contro il 6,7 per cento), a L'Aquila (18,8 per cento contro 12,5 per cento), Verona (10,2 per cento contro 6,5) e a Parma (6,9 per cento per FdI, 4,6 per la Lega). A Palermo Fratelli d'Italia si attesta all'8,4 per cento, Prima l'Italia al 4,7 mentre Forza Italia è al 12 per cento. Il partito di Berlusconi ottiene il 4,7 per cento a Genova, il 5,4 a L'Aquila, il 4,5 per cento a Verona. La proiezione ha una copertura del 16 per cento. 

Intanto il Movimento 5 stelle non va oltre il 10 per cento in nessuno dei centri più grandi in cui è stato candidato: a Genova si ferma al 5 per cento, a Palermo arriva al 7,4 per cento nonostante i tanti incontri che il presidente Giuseppe Conte ha dedicato al territorio.

I referendum

L’affluenza per i cinque quesiti referendari sulla giustizia si è fermata al 20,9 per cento, la più bassa di sempre. Per la Costituzione la proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

I sì per l'abrogazione della legge Severino hanno raggiunto il 54,03 per cento; i sì per la limitazione delle misure cautelari il 56,26 per cento; i sì per la separazione delle carriere dei magistrati il 74,33 per cento; i sì per i membri laici nei consigli giudiziari il 72,31 per cento; i sì per la modifica delle firme necessarie per candidarsi al Csm il 72,84 per cento.

A denunciare «il fallimento annunciato» con «soldi pubblici» è stato subito commentato dal vicepresidente dei Cinque stelle Mario Turco. «Sono stati spesi soldi pubblici su un fallimento annunciato. I quesiti erano troppo complessi, troppo tecnici. I cittadini non hanno gli strumenti giusti per poter valutare certi argomenti».

A quanto pare non è bastata nemmeno la concomitanza con le amministrative per lanciare il referendum: il "traino" ha portato con sé anche l'aumento esponenziale dei voti non validi (schede bianche, nulle e contestate) nei comuni in cui si è votato anche per il sindaco. In questi comuni, secondo i dati del ministero dell'Interno relativi al primo quesito, elaborati da YouTrend, le schede non valide sono state ben il 13,7 per cento di quelle depositate nelle urne, sfiorando il 20 per cento in comuni capoluogo come Barletta e Messina.

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