- All’inizio si parlò di un “cedimento strutturale” per nascondere le responsabilità di chi doveva difendere il nostro spazio aereo. La compagnia proprietaria del velivolo fallì salvo essere risarcita tre anni fa con 330 milioni di euro.
- Depistaggi, omissioni, dodici morti sospette di persone che potevano sapere. Fino alla sentenza del giudice Priore che ha ricostruito il quadro senza trovare la pistola fumante. I sospetti sui francesi.
- Il documentario di Raitre si intitola “Luci per Ustica” ed è anche un omaggio all’artista francese Christian Boltanski, che ha realizzato a Bologna il museo per la memoria di quel massacro.
Una luce negli abissi di Ustica. L’ultima, quella che si sta ancora cercando 43 anni dopo la strage, l’aereo civile della compagnia Itavia precipitato in mare alle 20.59 del 27 giugno 1980 perché finito nel mezzo di una battaglia aerea come ha già stabilito ormai 24 anni fa la sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore: «È stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internaziona



