Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, ha chiesto a Fratelli d’Italia di seguire l’esempio della Lega e di entrare nel governo che il premier incaricato, Mario Draghi, sta lavorando per formare. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex presidente del Parlamento europeo si è rivolto direttamente alla leader di FdI,Giorgia Meloni, invitandola a stare «dalla parte di tutti gli italiani» e a non rimanere fuori dal nuovo esecutivo. Tajani ha poi detto di avere apprezzato invece la decisione della Lega di entrare nella compagine governativa, ma ha poi aggiunto che un’eventuale divisione del centrodestra in parlamento non pregiudicherà l’alleanza aggiungendo che «non si tratta di costruire una nuova maggioranza, ma di fare un servizio al paese».

Finora Meloni ha negato ogni possibilità di una sua entrata nel governo augurando comunque a Draghi «di fare bene».

Il Pd e la metamorfosi leghista

La decisione della Lega di sostenere il governo Draghi è stata sì apprezzata da Forza Italia, ma ha creato una reazione di sorpresa mista ad agitazione tra le file del Partito democratico. In un’intervista a Repubblica, la deputata Lia Quartapelle ha detto di sperare che il cambiamento leghista sia «fattuale». Quartapelle ha poi ribadito la linea del segretario dem, Nicola Zingaretti, dicendo che è «la Lega a essere andata sulle nostre posizioni europeiste e non viceversa», ma ha aggiunto di ritenere sbagliata la linea seguita finora dal Pd che aveva cercato in ogni modo di ricomporre il Conte ter invece di seguire la cosiddetta «maggioranza Ursula».

Proprio il fallimento del Conte ter, dovuto ai niet di Italia viva, è alla base della richiesta avanzata dall’ala centrista dei democratici di convocare un congresso interno dopo la formazione del governo Draghi. In difesa di Zingaretti è, però, intervenuto sulla stampa l’eurodeputato, Brando Benifei, che ha detto «giusto un congresso sui temi, ma per votare sul segretario serve l’accordo di tutto il partito vista l’alta percentuale di consensi raccolta alle primarie del 2019». 

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