In un’intervista a Repubblica, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiega che «l’Italia sosterrà ogni iniziativa politica e diplomatica che possa portare a una pace giusta per l’Ucraina. Ora il Cremlino deve dare segnali concreti anziché bombardare la popolazione». 

Il ministro assicura anche che il governo continuerà a muoversi lungo la linea atlantista nonostante le posizioni scostanti di Lega e Forza Italia sulla Russia. Nessun dubbio anche sul collocamento europeista: «Non si tratta di scegliere tra Parigi o Varsavia».

I rapporti con Parigi

Repubblica fa riferimento all’accordo con i francesi per fornire insieme sistemi antimissile Samp-T, un progetto rimasto vittima degli screzi sui migranti. Secondo Tajani, «il dossier migranti non c’entra, ci sono problemi di compatibilità tecnologica con i sistemi ucraini».

Anzi, per il ministro la presa di posizione italiana sui migranti ha portato a «risposte soddisfacenti» a livello europeo. Roma pianifica di proporre «un piano Marshall Ue per l’Africa da 100 miliardi con una strategia di crescita capace di fermare le partenze».

Tajani anticipa anche che, quando arriverà la prossima nave carica di migranti, «l’Italia non può essere il solo porto sicuro dove sbarcarli» e che per fermare gli sbarchi «stiamo preparando un nuovo decreto flussi, questa volta biennale o triennale, per pianificare gli arrivi legali e la formazione delle persone che vogliono venire in Italia», che saranno «circa 70mila l’anno». 

Il ministro conferma anche la volontà di continuare a fornire nuove motovedette alla guardia costiera libica, più volte accusata di violenze. Secondo Tajani, è una circostanza che si può evitare «con stabilità politica e controllo del territorio». 

Il futuro dell’Europa

Tajani si dice favorevole alla riforma dei trattati Ue: «Bisogna passare dall’unanimità alla maggioranza su esteri, difesa ed energia», una posizione che condivide anche con il resto del governo, dice.

Il vicepremier mette sul tavolo anche, al di là della riforma del patto di stabilità in programma per i prossimi mesi, un ulteriore rinvio della sua reintroduzione.

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