«Non ho scelto di avere il ciclo: portiamo l’aliquota al 4 per cento» si legge su Change.org. Al Senato dove a breve approderà la legge di bilancio 2022, si è tenuta una conferenza per festeggiare una delle novità che porterà con sé la legge: la tampon tax, l’Iva sugli assorbenti, passerà da gennaio dal 22 al 10 per cento. Una parziale vittoria per il collettivo Onde Rosa che dal 2018 si batte per la causa, portata avanti con una raccolta di adesioni su Change.org, con la collaborazione adesso anche dell’associazione Toccanoi e di Coop, che ha raccolto le firme nei supermercati e inglobato la campagna nel progetto “Close the gap” per la parità di genere. «Ma è solo l’inizio», ha detto Martina Gammella tra le fondatrici delle Onde Rosa. Adesso chiedono che il taglio dell’Iva vada ancora oltre, riconoscendo quei punti percentuali che separano gli assorbenti dal riconoscimento dello status di “bene essenziale”.

La mobilitazione

La mobilitazione è cresciuta a poco a poco. Prima le ragazze di Onde Rosa hanno avviato l’associazione a giugno 2018, poi hanno aperto una pagina Instagram raggiungendo subito migliaia di follower, alla fine è arrivata la petizione: «Il ciclo non è un lusso - Stop Tampon Tax» che ha raccolto 650.000 firme: «Una delle più partecipate nella storia del sito in Italia», ha raccontato Martina Pieri che segue change.org per il nostro paese.

Alla petizione digitale si sono sommate le oltre 79.000 firme raccolte in presenza da soci e volontari Coop in una rete di 260 punti vendita dislocati in 221 comuni. Grazie alla forte pressione dal basso, già nel 2019 il parlamento ha abbassato l’Iva al 5 per cento su tutti i prodotti compostabili e riciclabili. Nonostante l’incedere della pandemia, anche l’anno scorso più voci si sono levate per chiedere che si intervenisse ancora. Inascoltate.

«Se davvero come ha annunciato il governo un primo passo si è fatto – ha ribadito Maura Latini, amministratrice delegata di Coop Italia –, chiediamo che sia compiuto un ultimo piccolo sforzo per far sì che le donne possano acquistare i propri prodotti di igiene come un bene di prima necessità e non come un bene di lusso». La campagna “Close the Gap” lanciata lo scorso marzo sull’inclusione di genere si è accompagnata ad altri progetti interni, percorsi formativi e coinvolgendo i fornitori di prodotto a marchio, con l’intento di creare una nuova consapevolezza sul tema con risultati nel mondo del lavoro. «Attualmente – ha raccontato – il 75 per cento dei nostri dipendenti sono donne, il 43 per cento ricopre ruoli di responsabilità. Un numero alto ma non ci basta».

Prodotti essenziali

In altri paesi europei l’Iva è stata ridotta fino al 7 (Germania) o al 5,5 per cento (Francia) o addirittura azzerata (Regno Unito). L’associazione Toccaanoi ha lanciato io Tampontax tour. Laura Sparavigna, consigliera del Pd a Firenze e parte di Toccanoi, ha raccontato come l’associazione sia riuscita a ottenere applicazione degli sconti nelle farmacie comunali. Funziona come il domino: firme, convolgimento, mercato: «Per gli sconti nelle farmacie sono state complici anche le promozioni Coop probabilmente» ha spiegato Sparavigna. Le consumatrici dimostrano di apprezzare. Latini ha raccontato che nel corso delle ultime due settimane, così come a marzo, la catena di supermercati ha portato avanti una campagna di sensibilizzazione “economica”: ha venduto gli assorbenti a marchio Coop come se l’Iva fosse al 4 per cento: le vendite sono aumentate rispetto allo standard del 60 per cento. Sono stati acquistati 320mila pacchi di assorbenti e tamponi dal 21 ottobre al 5 novembre, per un totale di 1,5 milioni di pezzi singoli.

«Sto firmando perché le donne non devono essere mai più penalizzate, tantomeno per una cosa così naturale e fisiologica come il ciclo! Anzi, tutte le donne dovrebbero essere supportate molto di più!» si legge ancora sotto la petizione. Quella per i prodotti igienici femminili «non è una scelta» ribadiscono le firmatarie. Ogni anno solo alla Coop vengono acquistati 20 milioni di confezioni (di tutti i marchi).

La battaglia dell’Iva, hanno raccontato le relatrici al Senato, viene sostenuta dall’intero paese ed è attraversata da un sentire comune. Non a caso in sala erano presenti parlamentari di tutti gli schieramenti, e il primo intervento è stato quello della ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Ma al momento il governo non sembra pronto ad andare oltre: «Innanzitutto – ha detto Bonetti - è stato importante introdurre l’abbassamento al 10 per cento, poi se ci saranno spazi saremo favorevoli. Dal punto di vista della sostenibilità economica è importante che questo sia garantito».

Latini però avverte: «Questo è un primo passo, ma dobbiamo andare oltre», e chiede vigilanza: «Questo perché in questo momento di aumento delle materie e di rischio inflattivo, e potrebbe essere annullato o ridotto, perché altrimenti l’abbassamento dell’Iva e le materie prime che salgono riproducono il risultato di prima. Questo è un pericolo serio». Per tutte si tratta di un inizio per colmare il “gender gap”. Su change.org c’è chi si spinge nell’amara ironia: «Se noi uomini avessimo il ciclo gli assorbenti sarebbero gratis!».

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