In nome e per conto del dr. Dauno Trebastoni, vi comunico che l’affermazione, contenuta in un articolo del 20 gennaio, relativa al mio assistito e agli avvocati Amara e Calafiore, che “in Sicilia tutti credono che il gruppetto sia intimo”, nel suo essere allusiva e priva di qualsiasi riscontro, è gravemente lesiva della reputazione del dr. Trebastoni.

Quanto all'assunzione, da parte dell'avv. Amara, della sorella del giudice Trebastoni, avvenuta nel 2010, e protrattasi solo per un anno, trattasi di vicenda per la quale le indagini hanno accertato l'assenza di qualsiasi collegamento fra tale assunzione e l'esercizio delle funzioni del dr. Trebastoni stesso.

Preciso infine che, sia sulla base delle dichiarazioni degli avvocati Amara e Calafiore che di quanto emerso documentalmente, per ogni fatto per il quale il dr. Trebastoni era indagato insieme ai citati avvocati la Procura di Catania, ha chiesto e ottenuto l'archiviazione delle accuse.

Quanto al Vostro ultimo articolo del 23 aprile, che il dr. Trebastoni sia stato sospeso è assolutamente falso, visto che il procedimento che era stato avviato in questo senso è stato archiviato. Semmai, ci sarebbe da chiedersi come mai il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa abbia avviato siffatta iniziativa, in una seduta presieduta dal Presidente Patroni Griffi, nei confronti solo del dr. Trebastoni, visto che, anche nel più recente passato, ciò non è accaduto nei confronti di ben più titolati magistrati amministrativi (Presidenti di TAR o di Sezione interna), neppure “dopo” il loro rinvio a giudizio per gravi reati anche di corruzione.

Avvocato Sinuhe Curcuraci

Sui presunti rapporti tra Amara e Trebastoni, ho solo riportato quanto lo stesso Trebastoni scriveva in un’istanza lo scorso dicembre, dove ricordava che «Amara e Calafiore sono tuttora indagati insieme a me dalla procura di Catania». In merito all’assunzione della sorella di Amara, ho solo riportato la notizia, da voi confermata.

In merito al procedimento disciplinare, è vero che Trebastoni (ancora indagato per corruzione in un altro filone d’inchiesta) non è stato sospeso dal servizio al Tar: la votazione avvenuta qualche settimana fa si è conclusa con 7 voti a favore e 7 contro, con l’astensione di Patroni Griffi. In caso di parità il procedimento è nullo. Chiedo dunque scusa dell’imprecisione (già corretta nel pezzo online) all’interessato e ai lettori.

E.F.

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