«Se perde le elezioni o è un coglione o non è vero che ha le prove per incriminare tutta ‘sta gente», scrive alle 00.58 di mercoledì scorso l’utente Adam Master nella chat Telegram Qanons Italia, 6mila abbonati. Gli risponde un minuto dopo Yulia Salazar: «Q ha detto guardate le acque=watermark», allegando uno screenshot con la grafica di Wikipedia dove in inglese si spiega che le schede elettorali americane sono distinguibili per una filigrana elettronica, un watermark, per l’appunto.

Sarebbero il modo per distinguere le schede autentiche da quelle aggiuntive, inserite nel sistema illegalmente dai Democratici. Sono soltanto due dei migliaia di messaggi che si sono scambiati i qanonisti italiani nei giorni delle elezioni americane, cercando di denunciare brogli e crimini che i Democratici avrebbero organizzato per ottenere la presidenza.

I toni si alzano

Scorrendo la chat i toni si alzano, gli utenti sembrano eccitati quasi si trattasse di un’elezione che li coinvolga direttamente. Mentre invece tutto si sta svolgendo molto lontano da loro, oltreoceano.

Ma da un giorno all’altro i qanonisti, che in Italia si muovono soprattutto sull’applicazione di messaggistica Telegram dopo che Facebook e Twitter negli ultimi mesi hanno fatto pulizia di account e gruppi complottisti, si sono trasformati in esperti del sistema elettorale statunitense.

Rilanciano senza soluzione di continuità contenuti in base ai quali sarebbero evidenti le manipolazioni commesse dai Democratici e dal loro candidato Joe Biden, che nel gruppo viene più volte accusato di pedofilia.

Secondo le teorie complottiste dei qanonisti, il presidente uscente editorialedomani.it/tag/Joe%20Bidenhttp://editorialedomani.it/tag/Donald%20Trump fa parte di coloro che hanno avuto un “risveglio”, che è cioè cosciente del fatto che una setta di pedofili satanisti che si nutrirebbero del sangue dei bambini starebbe cercando di conquistare il potere per imporre un nuovo ordine mondiale. Trump in questa situazione rappresenterebbe uno degli ultimi baluardi contro il cosiddetto Deep State, che avrebbe perciò mobilitato tutte le forze per fargli lasciare la Casa Bianca.

Le “prove”

«I brogli sono evidenti, siate fiduciosi», scrive alle 9.22 di giovedì The G, che è anche amministratore del gruppo. Cerca di consolare tutti gli utenti dispiaciuti che si lamentano nel gruppo. Molti sono sicuri che ora, che la vittoria di Biden sembra farsi sempre più probabile, il mondo si trovi a un passo dalla «cinesizzazione», e che ormai sia meglio «iniziare a studiare il cinese», come osserva sarcastico un utente.

Un altro rimprovera i delusi, sicuro che Trump abbia ancora un asso nella manica: «Non state capendo, se vince Trump il Deep State viene disintegrato in un colpo». Mentre tale Tonia pubblica la traduzione in italiano stentato di un post americano in cui l’autore intima di tenere duro, perché «le ruote della giustizia girano. Rimani nella fede, PREGHI (sic) e VISITA l’inaugurazione di Trump a gennaio» e di «NON deporre le armi».

Ontifa

Insomma, se anche i brogli ci sono, dimostrati da video senza fonte che ritraggono presunti voti per Trump bruciati o eliminati in altro modo, i qanonisti troveranno la soluzione. Nonostante ci sia la possibilità che si arrivi alla guerra civile, come spiega Luigi, che alle 10.21 scrive che «metteranno in campo i gruppi terroristici Ontifa (sic) di Soros e Black Lives Matter».

Parallelamente a Qanons Italia, i complottisti si riuniscono anche nel gruppo Regolamenti Covid-19, oltre 22mila utenti, dove oltre ai Dpcm circolano i soliti post che denunciano le presunte manipolazioni del voto, ma anche teorie improbabili sull’inconsistenza della pandemia, inventata al solo scopo di ridurre in povertà e ignoranza la popolazione.

Il salto di qualità per le ultime teorie dei complottisti è però arrivato ieri: a rilanciarli è stato Giuliano Castellino, numero due di Forza Nuova e pregiudicato, su L’Italia Mensile, una pubblicazione vicina al partito.

 

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