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Una politica che non conosce il dolore non ci può proteggere

LaPresse
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  • I politici di professione sono visti con sempre più diffidenza perché la politica dei partiti viene considerata insufficiente per proteggere gli esseri umani
  • L’incapacità del governo di centrosinistra, travolto dal populismo nel 2018, di stare dalla parte di qualcuno si è tradotta fra i giovani, la cui dimensione primaria è il dolore, nel disincanto completo
  • Questo articolo si trova sull’ultimo numero di POLITICA – il mensile a cura di Marco Damilano. Per leggerlo abbonati o compra una copia in edicola

Se mi concentro su ciò che provo, osservo che il mio più profondo desiderio politico è tendere la mano all’essere umano in quanto tale. Un modo di sentire condiviso, con conseguenze apparentemente paradossali. Cresce la diffidenza nei confronti del politico di professione, da un lato si chiede la sua attenzione, dall’altro sembra quasi che la politica dei partiti venga considerata insufficiente per proteggere gli esseri umani, perché come può una persona “di parte” fare l’interesse di tutti? Us

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