- Il presidente del Senato guida una triplice alleanza con i l deputato Manlio Messina e con Gaetano Galvagna. Una classe dirigente che però deve fare i conti con i vecchi poteri dell’isola
- Lo dimostra il caso Catania, dove comunque i “Fratelli di Sicilia” come Totò Cuffaro e l’ex governatore Raffaele Lombardo restano imprescindibili centri di potere
- Questo non impedisce però a La Russa di controllare in maniera disinvolta le questioni interne al partito nella sua terra d’origine
In Sicilia c’è un pezzo pregiato del potere di Fratelli d’Italia. Una succursale di governo, in pratica, dove la concentrazione di potenti fedelissimi di Giorgia Meloni è più alta. Su tutti c’è lui: il presidente del Senato, il sicilianissimo Ignazio La Russa, che guida nell’isola una triplice alleanza col deputato catanese Manlio Messina, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e uomo di riferimento del ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida (cognato della presidente Giorgia Melon



