La presidente del Consiglio Giorgia Meloni affetta da «sintomi influenzali» negli scorsi giorni, domenica mattina è tornata a parlare ne “Gli appunti di Giorgia”, la rubrica social dove espone i temi che reputa all’ordine del giorno. In quasi 25 minuti non ha ritenuto di dover menzionare né le dimissioni della sua sottosegretaria condannata per peculato in via definitiva, né si è espressa sulla spedizione squadrista di Azione studentesca – associazione di cui è stata responsabile da giovane – al liceo Michelangiolo di Firenze.

Si è compiaciuta per il Consiglio europeo, per la vittoria alle regionali (nonostante la più alta astensione di sempre, ma questo non l’ha detto), per aver tagliato il Superbonus, per lo sgombero di alcuni edifici occupati e per l’ultimo Consiglio europeo. Per la premier è tutto un successo anche se il calo dei prezzi dell’energia non è merito suo, e sulla cessione dei crediti per l’edilizia si prepara a trattare come accaduto per tutte le misure varate dall’esecutivo e sommerse dalle critiche.

La soddisfazione

Ricordando di essere stata in malattia, ha proseguito: «Voglio dire che sono molto molto soddisfatta, perché nelle conclusioni del Consiglio Europeo ci sono buona parte delle posizioni che l'Italia ha sostenuto e io penso che quelle conclusioni dimostrino come con determinazione e con un po’ di sana volontà, l’Italia sia una nazione che può difendere i suoi interessi nazionali in Europa come noi abbiamo dimostrato di riuscire a fare».

In Europa «c’è un totale cambio di paradigma quindi un totale cambio di approccio» infatti «entrano nelle conclusioni del Consiglio Europeo una serie di concetti che non era stato possibile fissare prima, concetti come il fatto che l'immigrazione è un problema europeo e necessita di risposte europee». All’ultimo Consiglio però nessuno ha preso decisioni sul tema dell’accoglienza, quello su cui l’Italia puntava di più, l’Europa unita si è mossa invece sulla questione rimpatri.

Sicurezza

Allo stesso modo per la sicurezza, si è vantata degli sgomberi: «Dal 16 gennaio scorso, grazie alla sicurezza nelle stazioni, abbiamo avuto 144 arresti, 155 stranieri espulsi, sequestrato quantità enormi di droga e armi, continua il lavoro.

Ora questo governo va alla guerra contro le occupazioni abusive: «Questo governo ha dato il via alla guerra contro le occupazioni abusive, lungo tutto il territorio nazionale si è cominciato a fare quello che non veniva fatto prima». Dopo le “missioni speciali” del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alle stazioni, la nuova battaglia «è un lavoro che intendiamo continuare a portare avanti nelle prossime settimane - assicura - perché è finita l'era nella quale lo stato si gira dall'altra di fronte alla criminalità e di fronte a chi non rispetta le regole».

Per Meloni «gli edifici dell'edilizia popolare devono andare a chi ha diritto, non alle famiglie dei gruppi criminali, devono andare alle famiglie che non hanno la possibilità di avere una casa e che spesso si ritrovano a dormire sotto un ponte, perché le case popolari sono occupate dalle famiglie criminali».

Economia

Sul fronte economia, Meloni ha dovuto comunque ammettere che sullo stop alla cessione dei crediti del Superbonus ci sono state molte critiche. Non lo ha detto esplicitamente, ma è risaputo che è l’ennesimo fronte all’interno della maggioranza. Ha ricordato le truffe e detto che i costi metterebbero a rischio la legge di Bilancio, ribadendo la linea tenuta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «Il Superbonus continua a generare 3 miliardi di crediti al mese, cioè se la lasciassimo fino a fine anno non avremmo i soldi per fare la finanziaria, altro che taglio del cuneo fiscale, scordiamoci tutto», ha detto ancora su Facebook.

Lunedì a Palazzo Chigi ci sarà un incontro con tutte le associazioni di categoria per andare incontro alle imprese. «E noi oggi abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e quindi siccome lo abbiamo ereditato noi, adesso noi dobbiamo cercare una soluzione perché qualcuno potesse dire in campagna elettorale che gratuitamente si ristrutturavano le case».

Nota positiva invece il calo dei costi dell’energia grazie «al blocco della speculazione». Ma come ha ammesso, i prezzi sono scesi per l’avvio del “price cap”, il tetto ai prezzi del metano, una misura approvata in ambito europeo e portata avanti dal governo Draghi.

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