- «Tempi brevi» per la verità. È la promessa formulata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio a luglio di due anni fa, quando Mario Paciolla, il 33enne napoletano che si trovava in Colombia come operatore Onu, è stato trovato morto.
- Due anni dopo, la verità ancora latita. Cosa ha fatto il governo finora? Stando alle risposte che Domani ha ottenuto dalla Farnesina, l’ultima occasione nella quale Di Maio si espone risale a ben nove mesi fa.
- Il ruolo dell’Onu nel caso Paciolla è dirimente, ma la trasparenza non è altrettanta, come conferma la necessità di solleciti da parte del nostro governo. Che comunque, per quel che riguarda Di Maio, si fermano all’autunno, come pure i riferimenti a Mario durante i bilaterali col governo colombiano, col quale l’Italia ha rapporti stretti nonostante le violazioni dei diritti.
«Tempi brevi» per la verità. È la promessa formulata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio a luglio di due anni fa, quando Mario Paciolla, il 33enne napoletano che si trovava in Colombia come operatore delle Nazioni unite, è stato trovato morto. A due anni di distanza la verità ancora latita. E il governo italiano? L’ultima occasione nella quale Di Maio si espone risale a ben nove mesi fa. Il muro dell’Onu Stando alle risposte della Farnesina, il ministro cita il caso Paciolla a ottobre,



