Tel Aviv, a seguito della liberazione delle tre ragazze ostaggio di Hamas, ha rilasciato 69 donne e 21 minori palestinesi, provenienti dalla Cisgiordania e da Gerusalemme, accolti da una folla esultante. Dall’inizio della tregua, sono entrati nella Striscia 630 camion di aiuti umanitari
Dopo il rilascio delle tre israeliane prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre 2023, lunedì 20 gennaio, all’alba, Israele ha rilasciato 90 detenute e detenuti palestinesi, accolti da migliaia di persone in festa. Si tratta di 69 donne e 21 minori della Cisgiordania e di Gerusalemme, secondo quanto fa sapere Hamas. La maggior parte dei prigionieri è stata rilasciata dal carcere Ofer di Ramallah, nei territori occupati, in Cisgiordania. Tra i detenuti rilasciati, la 62enne Khalida Jarrar, leader del Fronte Popolare di liberazione della Palestina. Il prossimo giorno stabilito dall’accordo siglato da Israele e Hamas per il rilascio di altri ostaggi è sabato 25 gennaio. Intanto a Gaza dall’inizio del cessate il fuoco, il 19 gennaio, sono entrati 630 camion di aiuti umanitari, ha scritto su X il vicesegretario agli Affari umanitari dell’Onu Tom Fletcher.
PUNTI CHIAVE
18:11
Tajani: «Dall’Italia 25 milioni di aiuti per Gaza, ma Hamas non può governare»
16:44
Guterres: qualsiasi annessione della Cisgiordania a Israele «sarebbe una gravissima violazione»
13:17
Dal 7 ottobre 2023, 47.035 palestinesi uccisi a Gaza
12:53
Onu, i bombardamenti israeliani hanno danneggiato due terzi degli edifici di Gaza
12:47
Tajani è arrivato in Israele: «pieno sostegno all'accordo di cessate il fuoco»
08:03
Onu, 630 camion di aiuti entrati nella Striscia
07:52
Israele ha rilasciato 90 prigionieri palestinesi
Tajani: «Dall’Italia 25 milioni di aiuti per Gaza, ma Hamas non può governare»
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto che l'Italia stanzierà ulteriori 10 milioni di euro di aiuti per la popolazione di Gaza, oltre ai 15 milioni già stanziati. Ha inoltre affermato che l'Italia fornirà uomini per un'eventuale missione di pace a guida araba a Gaza. Tajani ha aggiunto che « è ovvio che Hamas non può governare la Palestina perché è stato responsabile di tutto ciò che è accaduto».
Il Qatar invierà ogni giorno 1,25 milioni di litri di carburante a Gaza
Durante i primi dieci giorni del cessate il fuoco, il Qatar intende inviare 1,25 milioni di litri di carburante al giorno alla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri del Paese.
Guterres: qualsiasi annessione della Cisgiordania a Israele «sarebbe una gravissima violazione»
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha detto che qualsiasi annessione, totale o parziale, della Cisgiordania a Israele «sarebbe una gravissima violazione del diritto internazionale», denunciando le dichiarazioni in tal senso di alti funzionari israeliani. Guterres si è detto preoccupato «per la minaccia esistenziale all'integrità e alla contiguità dei Territori palestinesi occupati di Gaza e della Cisgiordania», durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione in Medio Oriente.
Halevi: «Prepararsi a operazioni antiterrorismo in Cisgiordania»
Il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, il generale Herzi Halevi, ha detto: «Dobbiamo essere preparati a operazioni significative in Cisgiordania nei prossimi giorni per prevenire e catturare i terroristi prima che raggiungano i nostri cittadini».
Le compagnie aeree tornano a volare su Tel Aviv
I media israeliani hanno riportato che la British Airways ha annunciato che riprenderà i voli per Israele a partire dal 5 aprile. Ita Airways ha detto che saranno ripristinati gradualmente i collegamenti tra Roma Fiumicino e Tel Aviv Ben Gurion dal prossimo primo febbraio.
Dal 7 ottobre 2023, 47.035 palestinesi uccisi a Gaza
Secondo il ministero della Salute di Gaza, sarebbero 47.035 i palestinesi uccisi e 111.091 quelli feriti nell'offensiva militare di Israele su Gaza dal 7 ottobre 2023. Il ministero detto anche che nelle ultime 24 ore, 122 persone sono state uccise e altri 62 corpi sono stati recuperati. L'agenzia di protezione civile a Gaza stima che più di 10mila cadaveri siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti.
Onu, i bombardamenti israeliani hanno danneggiato due terzi degli edifici di Gaza
Secondo un'analisi del Centro satellitare delle Nazioni Unite (Unosat), più di due terzi di tutti gli edifici di Gaza hanno subito danni: circa 163.778 edifici. 52.564 strutture sono state distrutte. Le due città più grandi di Gaza, Gaza City e Khan Younis, sono due delle aree più colpite: il 74 per cento degli edifici e il 55 per cento degli edifici sono stati danneggiati o distrutti.
Crosetto: «Gaza è una tregua molto fragile, noi dobbiamo fare di tutto perché diventi pace»
«É una tregua molto fragile, non mi aspetto che sia facile mantenerla, noi dobbiamo fare di tutto perché si mantenga e diventi pace. E da pace diventi ricostruzione e finalmente possibilità di convivenza», ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando della tregua a Gaza.«Abbiamo sempre pensato che la soluzione a una parte dei problemi, non a tutti purtroppo, sarebbe due popoli due Stati», ha aggiunto.
Tajani è arrivato in Israele: «pieno sostegno all'accordo di cessate il fuoco»
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, è atterrato a Tel Aviv. Tajani ha detto che l'Italia dà il suo "pieno sostegno" all'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. È il primo leader occidentale ad arrivare in Israele dopo la firma dell'accordo, come ha sottolineato il ministro degli Affari Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, dopo il loro incontro. Durante la sua visita in Medio Oriente, Tajani incontrerà il presidente israeliano, Isaac Herzog, e il primo ministro palestinese, nonché ministro degli Affari Esteri e degli Emigrati, Mohammed Mustafa. Uno degli incontri principali riguarderà l'assistenza umanitaria alla popolazione e sarà con il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. Tajani parteciperà anche a un incontro con gli imprenditori, a cui prenderà parte anche Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia.
L'Idf ha arrestato due coloni israeliani per attacchi ai palestinesi in Cisgiordania
Secondo quanto dichiarato dall'esercito israeliano (Idf), due coloni israeliani sono stati arrestati: avrebbero condotto attacchi contro dei palestinesi in tre villaggi della Cisgiordania, urmus Ayya, Sinjil e Ein Sinya, nella notte.
Ucciso un soldato israeliano in Cisgiordania nella notte
Le Idf hanno annunciato la morte del soldato riservista Eviatar Ben Yehuda in Cisgiordania, in circostanze ancora da chiarire. Secondo un'indagine iniziale delle Idf, i soldati si trovavano su un blindato leggero nella città di Tamun, quando una bomba è esplosa. Altri due soldati sono rimasti feriti.
Una delle donne rilasciate da Hamas: «Sono tornata alla vita»
"Amo, amo, amo. Ringrazio Dio, ringrazio la mia famiglia, i miei amici, i migliori che ho al mondo. Sono tornata alla vita, miei cari. Sono riuscita a vedere solo un frammento di tutto e mi avete spezzato il cuore dall'emozione. Grazie, grazie, grazie. Sono la persona più felice del mondo, semplicemente per essere qui".
Questo il post Instagram di Emily Damari, una delle tre ragazze rilasciate da Hamas il primo giorno di entrata in vigore dell'accordo siglato con Israele. Ha passato 471 giorni di prigionia a Gaza.
Tajani: «Le prossime sei settimane saranno cruciali»
"Siamo all'alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l'intera regione", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista a La Stampa. Il ministro è atteso in Israele e in Palestina.
Aggiunge: "Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese".
E una volta stabilizzata la tregua, continua, "si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l'attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili".
Quanto all'Italia, "siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente". Per il ministro serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l'Europa potrà avere un ruolo, se c'è un accordo gradito a entrambe le parti". L'Italia ha l'obiettivo di riconoscere la Palestina, afferma Tajani, "la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perché la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele".
Hamas, al lavoro per riaprire le strade e ripristinare i servizi a Gaza
Hamas sta lavorando per riaprire le strade e ripristinare i servizi nelle aree da cui si è ritirato l'esercito israeliano, nell'ambito dell'accordo per il cessate il fuoco e lo scambio tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Lo ha dichiarato in una nota il ministero dell'Interno della Striscia di Gaza. "Nei prossimi giorni si intensificheranno gli sforzi degli apparati del ministero dell'Interno in tutti i governatorati, e si lavorerà per ripristinare l'ordine e attivare tutti gli aspetti del servizio fornito dalle agenzie del ministero ai cittadini", si legge.
Blinken al premier del Qatar al Thani: «Ruolo cruciale nella mediazione»
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha avuto un colloquio con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Lo riferisce tramite una nota il dipartimento di Stato Usa. Blinken ha ringraziato il primo ministro per il suo ruolo cruciale negli sforzi di mediazione per raggiungere un cessate il fuoco che ponga fine ai combattimenti a Gaza, riporti a casa gli ostaggi e consenta un aumento dell'assistenza umanitaria.
Il segretario ha sottolineato la necessità di continuare a promuovere la pianificazione post-conflitto per Gaza, ha espresso la sua gratitudine per il sostegno del primo ministro e gli ha augurato il meglio nei continui sforzi per costruire una pace duratura nella regione.
Oms: «Ripristinare il sistema sanitario a Gaza sarà complesso»
"Affrontare le enormi necessità sanitarie e ripristinare il sistema sanitario a Gaza sarà un compito complesso e impegnativo, data la portata della distruzione, la complessità operativa e i vincoli in gioco", ha scritto su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Onu, 630 camion di aiuti entrati nella Striscia
Dopo 15 mesi di guerra senza tregua, dall'inizio del cessate il fuoco domenica 19 gennaio, sono entrati a Gaza 630 camion di aiuti. "I bisogni umanitari sono lievitati" ha scritto su X il vicesegretario agli Affari umanitari dell'Onu Tom Fletcher, segnalando che 300 dei 630 camion sono diretti verso la parte settentrionale della Striscia.
Israele ha rilasciato 90 prigionieri palestinesi
Hamas ha fatto sapere che tra i 90 prigionieri palestinesi rilasciati all'alba di lunedì, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco siglato con Israele, ci sono 69 donne e 21 ragazzi adolescenti dalla Cisgiordania e da Gerusalemme. La maggior parte dei detenuti sono stati liberati dalla prigione di Ofer a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, accolti da migliaia di persone in festa.
Tra i detenuti liberati c'è la 62enne Khalida Jarrar, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, una fazione laica di sinistra coinvolta in attacchi in Israele negli anni Settanta, che in seguito ha ridotto le attività militanti. Dal suo arresto alla fine del 2023, è stata tenuta in detenzione amministrativa rinnovabile a tempo indeterminato, una pratica ampiamente criticata che Israele usa contro i palestinesi. "Stiamo vivendo questa doppia sensazione, da un lato, questa sensazione di libertà, per la quale ringraziamo tutti, e dall'altro, questo dolore, per la perdita di così tanti martiri palestinesi", ha detto all'Associated Press.
Bushra al-Tawil, anche lei rilasciata, è invece una giornalista palestinese incarcerata in Israele nel marzo 2024. "L'attesa è stata estremamente dura. Ma grazie a Dio, eravamo certi che da un momento all'altro saremmo stati rilasciati", ha detto. Mentre Shatha Jarabaa, 24 anni, arrestata per un post sui social media che criticava la "brutalità" dell'operazione militare di Israele a Gaza ha riferito al Guardian di essere "molto felice! Grazie a Dio sono fuori. Mi hanno trattato molto male in prigione. È stato orribile".
Ahmad Khsha, 18 anni, che era stato arrestato nel gennaio 2024 a Jenin ha raccontato che, prima della liberazione, "hanno fatto irruzione nelle nostre celle e ci hanno lanciato gas lacrimogeni. Ci hanno torturati in cella, ogni giorno".
La liberazione di 90 prigionieri palestinesi è avvenuta dopo il rilascio di tre donne israeliane, tenute in ostaggio da Hamas dal 7 ottobre 2023.
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