- Gli Stati Uniti hanno recentemente riscoperto di essere una potenza artica, la Russia non ha mai smesso di ricordarlo, mentre gli stati europei faticano a trovare una via sull’incrocio tra Stati Uniti, Russia e la Cina.
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Il quadro artico diventa ora più che mai un teatro sfaccettato, pieno di chiaroscuri che riflettono il mix di interconnessione e disgregazione del nostro sistema internazionale, segnato anche dalla competizione militare.
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Se vi è davvero un punto in comune tra le potenze è una questione spesso scomoda per leader, governi ed economie: l’innalzamento della temperatura media globale, la vera condanna che ha riportato la regione nell’arena internazionale dopo anni di solida pace. Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari: “Guerra freddissima”, in edicola e in digitale dal 2 settembre.
Occupare, appropriarsi, misurare: secondo il giurista Carl Schmitt erano i fondamenti del diritto e della convivenza internazionale. Sulla terraferma, l’occupazione della terra e la fondazione di città sono stati veri e propri atti costitutivi che hanno disegnato il sistema statale. Ma non ovunque. Per comprendere le periferie del globo – quelle delle grandi esplorazioni di marinai e pionieri – il pensiero occidentale fatica ancora a catturare l’atipicità di contesti geograficamente (per noi)



