- A partire dal maggio dello scorso anno, Aung San Suu Kyi – che finora era stata costretta agli arresti domiciliari in un luogo sconosciuto – è stata condannata a undici anni di prigione sulla base di improbabili capi d’accusa.
- Moltissimi, nel marzo 2016, quando Aung San Suu Kyi assunse la posizione di consigliere di stato (equivalente al primo ministro) la ritennero in grado non solo di mantenere tutte le promesse ma anche di far registrare un reale passo in avanti al paese.
- L’azione di governo è risultata inefficace a causa delle limitazioni stringenti imposte dalla Costituzione del 2008, che consegnava di fatto il controllo di un quarto del parlamento nelle mani dei militar
Per inquadrare in maniera precisa la situazione che la Birmania sta vivendo partiamo da alcuni dati illustrativi: a partire dal 1° febbraio 2021, infausta data del colpo di stato perpetrato per mano dei militari, circa duemila persone sono state uccise – alcune delle quali giustiziate in strada – più di 11mila si trovano in una situazione di detenzione e 115 sono state condannate a morte. Si tratta di cifre impressionanti, che, accomunate alle quasi 600mila persone sfollate a causa della violen



