-
Dalla politica identitaria ai teorici critici, in molti hanno attaccato e messo in evidenza i limiti e gli errori del liberalismo e ne hanno criticato le premesse. Ma nessuno è stato in grado di dimostrare in che modo questa dottrina sia essenzialmente sbagliata.
-
Il liberalismo in sé non è una dottrina governativa autonomamente sufficiente: ha bisogno di essere abbinato alla democrazia perché si possano apportare correzioni politiche alle disuguaglianze prodotte dall’economia di mercato.
- Il testo è un estratto dal nuovo libro di Francis Fukuyama, Il liberalismo e i suoi oppositori, appena pubblicato per Utet (2022), ed è parte del nuovo numero di Scenari. Per leggere tutti i contributi è possibile abbonarsi qui.
Come ho spiegato nel mio libro Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi, l’idea per cui ciascuno di noi possieda un io interiore autentico che esige rispetto e riconoscimento è circolata molto a lungo nel pensiero occidentale. Tali identità sono diversificate, multiple e onnipresenti. D’altra parte, la politica identitaria tende a focalizzarsi su una caratteristica fissa, come razza, etnia o genere. Queste caratteristiche sono viste non semplicemente come una delle tante appartene



