Secondo il giudice relatore del caso, l’ex presidente «ha strumentalizzato l'apparato statale e mobilitato agenti e risorse pubbliche con l'intento di diffondere false narrazioni per provocare instabilità sociale e perpetuarsi al potere». Rubio dalla Casa Bianca: «Risponderemo a questa caccia alle streghe»
La prima sezione della Corte suprema brasiliana ha emesso una condanna a 27 anni e tre mesi per l'ex presidente Jair Bolsonaro, condannato per tentato colpo di Stato e altri reati connessi. Il leader populista brasiliano è accusato di aver cospirato contro l'ordine democratico dopo la sua sconfitta alle elezioni del 2022 contro l'attuale presidente, Luiz Inacio Lula da Silva.
A proporre l'entità della pena è stato il giudice relatore del caso, Alexandre de Morais. «La gravità e l'intensità della colpevolezza, dei motivi, delle circostanze e delle conseguenze del reato sono ampiamente sfavorevoli all'imputato Jair Messias Bolsonaro», ha detto il giudice. Secondo Moraes l'ex presidente «ha strumentalizzato l'apparato statale e mobilitato agenti e risorse pubbliche con l'intento di diffondere false narrazioni per provocare instabilità sociale e perpetuarsi al potere».
Reazioni
Tra i primi ad aver commentato la condanna c’è il figlio e senatore Flavio Bolsonaro, che sui social ha accusato la Corte Suprema di aver «spezzato i pilastri della democrazia» condannando «un innocente che ha osato non piegarsi a un dittatore chiamato Alexandre de Moraes».
«Mio padre è forte e determinato ad affrontare a testa alta questa persecuzione», ha scritto, aggiungendo che «la storia dimostrerà che siamo dalla parte giusta, quella della difesa della democrazia».
Sulla sentenza si è espresso anche il segretario del Dipartimento di Stato statunitense, Marco Rubio. «Le persecuzioni politiche da parte di Alexandre de Moraes, un violatore dei diritti umani sanzionato, continuano, poiché lui e altri membri della Corte Suprema brasiliana hanno ingiustamente deciso di incarcerare l'ex presidente Jair Bolsonaro. Gli Stati Uniti risponderanno di conseguenza a questa caccia alle streghe», ha commentato Rubio su X. Quando i giudici avevano stabilito i domiciliari per Bolsonaro in attesa della fine del processo, il presidente Usa, Donald Trump, reagì introducendo dazi al 50 per cento con il Brasile. Ora si temono altre ritorsioni.
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