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L’Armenia propone la pace per evitare la crisi del Caucaso

Protests on the borders of Azerbaijan and Nagorno-Karabakh, pictured on January 31, 2023. Photo/Pavel Nemecek (CTK via AP Images)
Protests on the borders of Azerbaijan and Nagorno-Karabakh, pictured on January 31, 2023. Photo/Pavel Nemecek (CTK via AP Images)
  • La Russia non fa più da deterrente, l’Azerbaigian scalpita, l’Armenia si affida all’Iran, l’occidente balbetta: tutte le regole che garantivano la pace sono saltate.
  • Il conflitto non accenna a spegnersi per la contemporanea presenza di molte potenze che manovrano nell’area. Il corridoio di Lachin è bloccato e Mosca sembra non essere in grado di far rispettare gli accordi del cessate il fuoco.
  • Se gli azeri andranno avanti nelle loro provocazioni, Teheran interverrà e sarà una nuova guerra regionale.

La guerra ucraina, dicono gli esperti, può avere un’escalation verticale ma anche orizzontale. Quella verticale è l’attuale aumento delle armi e della loro potenza, fino al temutissimo utilizzo del nucleare. Ma l’orizzontale non è meno pericolosa: il contagio del conflitto in altre aree, come l’Africa sub sahariana (come il moltiplicarsi degli interventi della Wagner) o la Bosnia e il Kosovo (si è riacceso il contenzioso con la Serbia), o infine il Caucaso. In quest’ultimo quadrante il conf

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