- Nel 2022 il Pil cresce solo del 3 per cento, ma le compagnie controllate dal governo fanno affari con le materie prime energetiche e agricole
- Il segretario generale della Sasac, Peng Huagang, ha detto che «le Soe centrali (da non confondere con le oltre 150.000 compagnie controllate dai governi locali, ndr) devono fungere da stabilizzatore per la crescita costante del paese»
- Oggi il complesso del settore statale genera in Cina il 35 per cento del Pil
Il 3 per cento nel 2022 – attestato martedì scorso dall’Ufficio nazionale di statistica (Nbs) – evidenzia la crescita del prodotto interno lordo della Cina più debole dalla morte di Mao nel 1976, dopo quella del 2020 (2,2 per cento). A fare da cornice alla performance dell’anno scorso è stata la fase più controversa di “contagi zero”, segnata dai lockdown a oltranza nonostante fosse ormai chiaro che la politica promossa da Xi Jinping non riusciva a star dietro alla velocità di diffusione di O



