Il presidente cinese ha accolto Vladimir Putin e Kim Jong Un in piazza Tienanmen. I tre hanno avuto un breve colloquio prima della cerimonia. Trump: «I miei più cordiali saluti mentre cospirate contro gli Stati Uniti». Bilaterale tra il presidente russo e il leader nordcoreano
«Il mondo si trova di fronte a una scelta tra la pace e la guerra». Così il presidente cinese Xi Jinping nel discorso di apertura della parata militare in occasione della cerimonia per gli ottanta anni della vittoria della seconda guerra mondiale, con la resa del Giappone. «La Cina è per una forza di pace e di sviluppo. Nessun bullo potrà intimidirci», ha aggiunto, definendo la Giornata della vittoria un’occasione per onorare la storia e guardare il futuro e auspicando che l’esercito si trasformi in una forza di livello mondiale.
Xi ha definito «la guerra di resistenza contro l’aggressione giapponese» «la prima vittoria completa della Cina nella storia moderna», sottolineando che la storia ricorda che i paesi dovrebbero collaborare per impedire il ripetersi di tragedie simili. «Solo trattandosi reciprocamente come pari», ha detto, «vivendo in armonia e sostenendosi a vicenda, tutti i paesi e le nazioni possono mantenere la sicurezza comune, eliminare le cause profonde della guerra».
Il presidente ha reso omaggio ai veterani e ai patrioti che hanno contribuito alla vittoria della Cina nella seconda guerra sino-giapponese (1937-1945). Per Xi il rinnovamento della nazione cinese è inarrestabile e la causa della pace e dello sviluppo dell’umanità prevarrà.
Prima della parata, in piazza Tienanmen a Pechino, il presidente della Repubblica popolare cinese ha accolto il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un. I tre hanno avuto un breve colloquio, mentre si avvicinavano al luogo della cerimonia, che si è conclusa con una doppia stretta di mano tra Xi e Putin.
Durante la parata Xi ha passato in rassegna le truppe schierate in piazza Tienanmen, rivolgendo poi un saluto ai militari presenti: «Vi saluto, compagni. Grazie per il vostro duro lavoro», ha detto. Tra gli armamenti c’era anche il nuovo missile balistico intercontinentale DF-61, in grado di trasportare testate nucleari.
La reazione del presidente Usa Donald Trump è stata immediata: «Vi prego di porgere i miei più cordiali saluti a Vladimir Putin e Kim Jong Un mentre cospirate contro gli Stati Uniti», ha scritto sul suo social Truth, aggiungendo – prima del discorso del presidente cinese – che «la domanda più importante a cui rispondere è se Xi Jinping menzionerà o meno l’enorme quantità di sostegno e sangue che gli Stati Uniti hanno donato alla Cina per aiutarla a liberarsi da un invasore straniero molto ostile».
Gli appuntamenti di Putin
Il presidente russo dopo aver salutato Xi Jinping si è riunito con il dittatore nordcoreano Kim Jong Un al termine della Parata della Vittoria. Russia e Corea del Nord «combattono insieme contro il nazismo moderno» avrebbe detto tra le altre cose Putin. «Se c'è qualcosa che possiamo fare per aiutare la Russia, lo faremo sicuramente, e lo considereremo un dovere fraterno» ha risposto Kim. Un riferimento al fatto che truppe nordcoreane hanno combattuto al fianco di quelle russe in Ucraina. Effettivamente anche il presidente russo ha sottolineato il ruolo delle forze di Pyongyang nella liberazione della regione di Kursk.
Nel frattempo, i dirigenti del Cremlino hanno provato a calmare le acque rispondendo al post social di Trump: «Voglio dire che nessuno ha complottato, nessuno ha tramato nulla, non c'è nessuna cospirazione» ha detto il consigliere per la politica estera di Mosca Iuri Ushakov commentando le parole del presidente americano. «Nessuno ci ha mai pensato, nessuno di questi tre leader».
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