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Anche alcuni fra i più ardenti sostenitori del Partito democratico e della leggendaria speaker della Camera, Nancy Pelosi, hanno dovuto ammettere che la sua visita a Taiwan è stato un gesto politico sconsiderato che ha generato enormi tensioni politico-militari con la Cina senza produrre benefici chiaramente identificabili per gli Stati Uniti, per l’occidente e, soprattutto, per la causa di Taiwan.
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Come se tempismo e contesto, nelle relazioni internazionali e nella politica in generale, non fossero parti essenziali del messaggio, ma meri accidenti su cui si può sorvolare in nome della bontà dei princìpi astratti.
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Il testo fa parte del numero di Scenari: "Alla corte di Xi Jinping", in edicola e in digitale dal 12 agosto.
Anche alcuni fra i più ardenti sostenitori del Partito democratico e della leggendaria speaker della Camera, Nancy Pelosi, hanno dovuto ammettere che la sua visita a Taiwan è stato un gesto politico sconsiderato che ha generato enormi tensioni politico-militari con la Cina senza produrre benefici chiaramente identificabili per gli Stati Uniti, per l’occidente e, soprattutto, per la causa di Taiwan. Il New York Times ha concesso in un editoriale che effettivamente non c’era alcun bisogno di au



