A una settimana dal fallito colpo di stato continua la crisi. Kim Yong-hyun, che si era dichiarato responsabile del golpe, prova a togliersi la vita. Intanto, le guardie di Yoon impediscono alla polizia di perquisire l’ufficio del presidente
A una settimana dal fallito colpo di stato del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, la crisi politica nella quarta economia dell’Asia si intensifica. L’ormai ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, sotto arresto per aver ricoperto un ruolo cruciale nel tentato golpe e sobillato Yoon a proclamare la legge marziale – ha tentato di suicidarsi in un bagno dell’istituto penitenziario in cui è detenuto da domenica. Le accuse L’accusa per Kim è di «svolgimento di compiti critici durante un’insurrezio



