Per 48 ore Tripoli è ripiombata in un incubo di cecchini, imboscate e vendette. Sono gli scontri fra le milizie che si contendono la capitale. L’assenza di un vero governo acuisce le dispute di legittimità, ma la faida in questo caso riguarda anche i soldi e il controllo degli accessi
Per quarantotto ore circa Tripoli è ripiombata nell’incubo della guerra, carri armati in strada e cecchini posizionati sui tetti in diversi quartieri della città. In quarantotto ore, cinquantacinque morti, centinaia di feriti e duecento famiglie evacuate dalle proprie case diventate improvvisamente linea del fronte. Lo scontro armato più cruento nel paese dall’estate del 2020 quando gli uomini del generale Khalifa Haftar dovettero battere la ritirata da Tripoli dinanzi all’avanzata dei droni tu



