In Cile l’Ivg è legale solo nei casi di stupro, pericolo per la vita della donna, patologie incompatibili con la vita. Le acompañantes sono attiviste che procurano farmaci o accompagnano chi ne ha bisogno ad abortire
Micaela ha 30 anni ed è seduta su una panchina nel centro di Santiago del Cile. È un pomeriggio soleggiato di ottobre, lei parla velocemente e gesticola. È una ragazza qualsiasi, minuta e con un bel viso. Però Micaela non è una ragazza qualsiasi e cambia nome una volta al mese: è stata Rita, Maria, Patricia e molte altre. Micaela è una “acompañante”, aiuta altre donne ad abortire in un paese – il Cile – dove interrompere una gravidanza è illegale. Chi lo fa rischia fino a cinque anni di prigione



