La guerra in Ucraina e il conflitto tra Hamas e Israele a Gaza hanno accelerato il percorso dell’Unione europea verso la difesa comune. Da settimane i leader europei, soprattutto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, spingono affinché Bruxelles si doti di una strategia comune, e la missione militare Aspides nel Mar Rosso va in questa direzione. 

La proposta

A Bruxelles l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, ha presentato la proposta della Commissione che prevede l’istituzione di un fondo da 1.5 miliardi di euro per acquisti congiunti di armi (almeno il 40 per cento entro il 2030) e aumentare la produzione europea. Il valore del commercio della difesa all’interno dell’Ue deve essere almeno il 35 per cento del totale ed entro il 2030 il 50 per cento degli acquisti deve essere fatto in Europea. Cifra che arriva al 60 per cento entro il 2035.

Non sono previsti eurobond a livello europeo per finanziare gli acquisti della difesa ma l’Ue non esclude la possibilità che un gruppo di stati possa decidere di fare debito comune per raggiungere lo scopo.

Ciò che è chiaro è che la Commissione non comprerà armi per conto degli stati membri, a differenza di quanto accaduto durante la pandemia con l’acquisto dei vaccini anti Covid-19, ma favorirà l’acquisto congiunto da parte degli stati membri.

«L’Europa è ancora in pericolo, la guerra è ai nostri confini ed è una guerra che non sembra finire presto ed è per questo che dobbiamo rafforzare la nostra capacità di produzione, passando da una modalità di emergenza a un visione di medio e lungo periodo per sostenere l'Ucraina», ha detto Josep Borrell nel corso della presentazione della strategia sulla difesa europea. «L’Europa non ha un Pentagono, dobbiamo quindi raggruppare il modo in cui gli Stati membri reagiscono, abbiamo bisogno di una politica di difesa comune».

Per portare avanti una strategia comune di investimenti la Commissione ha intenzione: di creare un comitato di preparazione all’industria della difesa; di contribuire a facilitare gli appalti comuni; di dare vita a un nuovo quadro giuridico messo a disposizione degli stati membri; di lanciare progetti europei di difesa di interesse comune che contribuiscano a garantire l’accesso a domini strategici e spazi contesi; la creazione di un meccanismo pilota europeo di vendita militare.

Aspides

Intanto l’Aula della Camera ha dato il via libera con 271 voti favorevoli e solo 6 contrari a nuovi impegni di spesa per le missioni in Ucraina, Medio Oriente e Mar Rosso. In quest’ultima rientra l’approvazione della missione Aspides che si occupa di tutelare la libertà di navigazione delle navi mercantili che transitano nel Mar Rosso dagli attacchi deli Houthi. La missione nasce su iniziativa di Italia, Germania e Francia con l’obiettivo di autodifesa, ovvero quello di rispondere agli attacchi compiuti dal gruppo yemenita filoiraniano a danno delle imbarcazioni commerciali che transitano per lo stretto di Bab el Mandeb. Nell’area è attiva anche un’altra missione guidata da Regno Unito e Stati Uniti, denominata Prosperity Guardian, che però ha anche l’obiettivo di compiere attacchi militari in Yemen.

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