- La Françafrique di cui si parla non esiste già da tempo. Tramontata definitivamente con la fine di François Mitterrand, si era già trasformata in AfricaFrance. In altre parole erano i leader africani (al potere da innumerevoli anni) a dettare legge a Parigi e non il contrario.
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Emmanuel Macron invece si è presentato libero da condizionamenti africani (né gollisti, né socialisti) e ha potuto programmare come liberarsi dall’annosa tenaglia africana.
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Non si tratta di un compito facile, come la vicenda del Ciad dimostra. Ma la svolta del Mali con la fine delle operazioni di Barkhane nel Sahel, dimostrano che una svolta definitiva è possibile.
Sulla politica africana della Francia si è scritto molto e discusso ancora di più. È una vicenda che risale dalla fine della colonizzazione, coinvolge il modello di relazione con le ex colonie scelto da Parigi e la funzione peculiare che tale quadrante franco-africano giocò durante la Guerra fredda. Non a caso due regimi afro-marxisti, come quelli del Benin di Matthieu Kérékou (famoso per il saluto a pugno chiuso accanto a Giovanni Paolo II) e del Congo Brazzaville del Partito congolese del lav



