Almeno dieci palestinesi, tra cui sei bambini, sono rimasti uccisi e altri 16 sono rimasti feriti nella mattinata del 13 luglio quando aerei militari dell’Idf hanno bombardato un punto di distribuzione dell’acqua nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza. Riunione di sicurezza a Tel Aviv per rilanciare i negoziati in Qatar
In 21 mesi di conflitto nella Striscia di Gaza sono stati uccisi più di 58mila palestinesi. E il numero delle vittime civili continua ad aumentare di giorno in giorno. Almeno 139 gazawi sono morti nelle ultime 24 ore, mentre altri 425 sono rimasti feriti. Di questi, 28 palestinesi sono stati uccisi mentre erano in attesa degli aiuti umanitari.
Secondo le Nazioni unite, da metà maggio sono più di 800 le persone morte mentre erano in attesa dei pacchi alimentari. Inchieste giornalistiche hanno documentato la mattanza dei civili nei pressi di distribuzione gestiti dalla Gaza humanitarian foundation, l’ente privato che, attraverso dei contractors privati, da oltre due mesi si occupa di consegnare gli aiuti ai civili.
Bambini uccisi in attesa dell’acqua
Almeno dieci palestinesi, tra cui sei bambini, sono rimasti uccisi e altri 16 sono rimasti feriti nella mattinata del 13 luglio quando aerei militari dell’Idf hanno bombardato un punto di distribuzione dell’acqua nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza.
Secondo agenzie stampa palestinesi, oggi è stato bombardato anche un mercato locale a Gaza city, in una zona notoriamente affollata. Per il momento le autorità sanitarie della Striscia contano 12 vittime.
Tra queste c’è anche un chirurgo dell’Ospedale Battista Al-Ahli. L’attacco ha preso di mira un popolare mercato vicino a Ramzon al-Samer, nel quartiere di Al-Daraj.
Negoziati in stallo
Mentre gli attacchi dello stato ebraico si intensificano, le trattative in corso a Doha per raggiungere un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi sono ferme.
Questo fine settimana era atteso in Qatar l’inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ma la visita sembrerebbe essere rimandata. L’ottimismo di settimana scorsa sulla buona riuscita delle trattative si è scontrato con la realtà.
Hamas ha respinto la proposta mediata dal Qatar riguardo al ritiro parziale delle truppe israeliane. Secondo l’organizzazione palestinese, il piano sottoposto non è un vero ritiro dei soldati ma una loro riorganizzazione sul territorio. Questo è uno dei punti più delicati delle trattative, resta da capire quali siano le prossime mosse del gabinetto di guerra israeliano.
Tornato dalla visita di stato alla Casa Bianca, il premier Benjamin Netanyahu ha convocato per questa sera alle 21 una riunione ristretta sulla sicurezza. Secondo l’emittente israeliana Channel 12, al vertice parteciperanno alti funzionari della difesa e diversi ministri del governo.
La riunione si concentrerà su una nuova proposta per il ridispiegamento delle truppe israeliane a Gaza. Secondo quanto riferito, Israele starebbe pianificando di presentare a Doha delle mappe aggiornate, che delineano la sua presenza militare lungo il corridoio Morag e il perimetro della Striscia.
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