Mentre continuano le proteste contro il governo Netanyahu e c’è attesa per l’arrivo della Global Sumud Flotilla, l’Idf ha abbattuto un edificio di 12 piani che ospitava militanti di Hamas
Un’altra alba di bombardamenti dell’Idf sulla Striscia di Gaza: sarebbero morte 51 persone. In Israele, continuano le proteste contro le azioni del governo Netanyahu, che però appare intenzionato a continuare per la sua strada.
In mattinata, Hamas è tornata a dare notizie degli ostaggi, pubblicando un video in cui compaiono due uomini sequestrati il 7 ottobre: uno dei due, ripreso in un’auto, chiede al primo ministro di non procedere con l’operazione sulla Striscia.
PUNTI CHIAVE
13:19
Idf, distrutto edificio di 12 piani: ospitava terroristi di Hamas
10:53
Hamas diffonde un video con due ostaggi
Libano, approvato piano disarmo Hezbollah
Il governo libanese ha approvato il piano per disarmare Hezbollah. Nonostante l’abbandono della riunione dei cinque ministri sciiti, quattro dei quali dell’alleanza Hezbollah-Amal, pare che siano riusciti a trovare un accordo. In ogni caso, il ministro dell'Informazione libanese, Paul Morcus, ha detto che «i dettagli del piano rimarranno segreti». In misura preventiva alcune unità dell’esercito libanese si sono schierate nelle aree della periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah.
Nuovo aggiornamento: sono 51 i morti palestinesi
Fonti mediche di Al Jazeera informano che, da questa mattina, sono stati uccisi almeno 51 palestinesi dalle forze israeliane.
Global Sumud Flotilla, slitta di nuovo la partenza
Le barche che aderiscono a Global Sumud Flotilla per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza non partiranno più domenica 7 settembre, ma nei giorni successivi per rispettare i tempi delle partenze delle altre. La portavoce in Italia, Maria Elena Delia, ha dichiarato: «Siamo pronti ma dobbiamo capire che la dimensione della nostra missione è globale, non nazionale. Le partenze dalla Sicilia non possono essere scollegate al resto, ma avverranno in concerto con il resto della Global Sumud Flotilla. Non possiamo indicare con esattezza una data di partenza, ma questa avverrà solo quando le barche saranno salpate da Tunisi».
Botta e risposta tra Egitto e Israele
In un’intervista al canale Abu Ali Express, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto che avrebbe permesso ai residenti di Gaza di uscire dalla zona di guerra attraverso il valico di Rafah. Non era tardata la risposta del Cairo, che ha deciso di chiudere il confine. Ora, Netanyahu accusa l’Egitto di imprigionare gli abitanti di Gaza che vogliono lasciare la Striscia. Il ministero degli Esteri egiziano ha definito le parole del primo ministro israeliano «parte dei suoi continui tentativi di prolungare l’escalation nella regione e radicare l’instabilità per evitare di affrontare le conseguenze delle violazioni israeliane a Gaza, sia all’interno che all’esterno».
Oms: «Israele fermi la catastrofe della fame a Gaza»
Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha esortato Israele a fermare la «catastrofe» della fame a Gaza. Almeno 370 persone sono morte per malnutrizione dall'inizio della guerra. Il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto: «Questa è una catastrofe che Israele avrebbe potuto prevenire e potrebbe fermare in qualsiasi momento». Ha concluso dicendo: «La fame dei civili come metodo di guerra è un crimine di guerra e non può mai essere tollerata».
Onu: «Inaccettabili le sanzioni Usa contro i gruppi palestinesi per i diritti umani»
L'Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk ha esortato gli Stati Uniti «a revocare immediatamente» le sanzioni imposte a «importanti e rispettati gruppi palestinesi per i diritti umani». Per Turk le sanzioni sono inaccettabili come affermato in un comunicato pubblicato a Ginevra. Le sanzioni statunitensi annunciate giovedì colpiscono il gruppo Al-Haq, il Centro Palestinese per i Diritti Umani (Pchr) e il Centro Al-Mezan per i diritti umani, per il loro sostegno al lavoro della Corte penale internazionale (Cpi) sulla situazione nei Territori palestinesi occupati. Per Turk, «le sanzioni avranno un effetto paralizzante non solo sulla società civile nei Territori palestinesi occupati e in Israele, ma potenzialmente a livello globale». Il lavoro della società civile è fondamentale, ha ricordato Turk e le sanzioni «non fanno che mettere a tacere le voci delle vittime».
Dopo 700 giorni di guerra, Katz commenta: «Abbiamo iniziato»
Il ministro della Difesa israeliana Israel Katz ha pubblicato sul suo account X un video che mostra il bombardamento di un edificio a Gaza City, scrivendo: «Abbiamo iniziato». Il video arriva nel 700esimo giorno di guerra, iniziata il giorno successivo all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Idf, distrutto edificio di 12 piani: ospitava terroristi di Hamas
L'Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. L'Idf aveva lanciato volantini per ordinare l'evacuazione, poco dopo ha bombardato. Secondo il portavoce dell'Idf, il palazzo ospitava infrastrutture terroristiche. L'edificio era considerato uno degli ultimi rifugi sicuri per le famiglie in fuga dalle aree nella periferia orientale. Al momento ci sono alte colonne di fumo nero nella zona. Per l'Idf «l'infrastruttura viene utilizzata per imboscate contro le forze israeliane e come via di fuga per i terroristi», riporta Ynet News
Salvini: «Finché c'è Hamas non si riconosce lo Stato di Palestina»
Il vice premier Matteo Salvini: «Mi auguro che per le Olimpiadi di febbraio prossimo finiscano di morire i bambini a Gaza. Conta semplicemente che sia finita la guerra per quell'epoca e non significa riconoscere lo stato di Palestina: finché c'è Hamas non si riconosce lo Stato di Palestina. Farlo adesso sarebbe un suicidio».
Portavoce Commissione europea: «Non spetta a noi definire Gaza un genocidio»
La portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, sulla definizione di genocidio per Gaza: «Non spetta alla Commissione europea giudicare sulla questione e la definizione, ma piuttosto ai tribunali, e non vi è stata alcuna decisione collegiale in merito».
Dello stesso parere il portavoce dell'esecutivo Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Anouar El Anouni: «Stabilire se siano stati commessi crimini internazionali, compreso il genocidio, è di competenza dei tribunali nazionali e dei tribunali internazionali. La qualificazione giuridica di un atto del genere, un atto di genocidio, richiede l'adeguato accertamento dei fatti e l'applicazione della legge».
Sale a 44 il numero dei morti palestinesi
Sono 44 i palestinesi morti negli attacchi israeliani all'alba di oggi nella Striscia di Gaza. Almeno 30 sono stati uccisi a Gaza City. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera.
Katz minaccia: «L’attività delle Idf aumenterà»
Dopo la diffusione del video di due ostaggi israeliani, il ministro della Difesa Israel Katz ha risposto minacciando un’intensificazione delle attività dell’Idf. «Le porte dell'inferno si sono aperte a Gaza. Viene dato il primo avviso di evacuazione a un palazzo di terroristi nella città di Gaza prima di un attacco. Quando la porta si aprirà, non si chiuderà più e l'attività delle Idf aumenterà, finché gli assassini e gli stupratori di Hamas non accetteranno le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo, altrimenti saranno distrutti», ha scritto il ministro su X.
Ben-Gvir: «Hamas sfrutta il terrorismo psicologico»
Secondo il ministro della sicurezza nazionale israeliana, Itamar Ben-Gvir, il video con gli ostaggi diffuso da Hamas non è altro che «terrorismo psicologico per fermare le operazioni a Gaza». «La risposta necessaria è l'occupazione totale, la repressione totale e l'incoraggiamento all'emigrazione di massa», ha dichiarato il ministro, come riferito da Ynet News.
Idf: «Ucciso il capo economico di Hamas»
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che lo Shin Bet ha ucciso Nur al-Din Dabbaghsh, considerato il capo ‘finanziario’ dell’ala militare di Hamas. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il gruppo terroristico avrebbe finanziato armi e operazioni militare anche grazie ai trasferimenti di decine di milioni di dollari eseguiti da Dabbaghsh.
Hamas diffonde un video con due ostaggi
Hamas ha diffuso un video che mostra l'ostaggio Guy Gilboa-Dalal insieme a un altro ostaggio. Gilboa-Dalal è visibile in parte del filmato all'interno di un'auto.
Il video lo mostra a bordo di un'auto che attraversa un quartiere con edifici distrutti, mentre chiede al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di non attuare un'offensiva militare pianificata per conquistare Gaza City. L'ostaggio, che viene poi filmato mentre incontra un altro prigioniero, afferma di trovarsi a Gaza City e che il video è stato girato il 28 agosto 2025.
Nel video afferma di essere stato tenuto prigioniero per 22 mesi, il che potrebbe indicare che il filmato è stato girato di recente. La famiglia del secondo ostaggio ha chiesto che non venga identificato, secondo l'Hostages and Missing Families Forum. Le famiglie non hanno dato il consenso alla pubblicazione del video. Gilboa-Dalalal era comparso l'ultima volta in un video a febbraio, durante un cessate il fuoco, quando fu costretto, insieme a un altro prigioniero, Evyatar David, ad assistere al rilascio di altri ostaggi.
Wafa: "Dall'alba uccisi almeno 18 palestinesi"
Almeno 18 palestinesi, tra cui sette bambini, sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani contro case e tende che ospitano sfollati in tutta Gaza City. Lo riportano fonti mediche sentite dall'agenzia Wafa.
In uno degli attacchi, tre civili sono stati uccisi e altri sette feriti quando aerei da guerra israeliani hanno bombardato un appartamento in via Souq al Yarmouk, nel quartiere di al Daraj. Altri tre palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti dopo che aerei da combattimento israeliani hanno colpito una tenda che ospitava famiglie sfollate all'interno dell'Università Islamica nel quartiere di al Rimal al Janoubi, a ovest di Gaza City. L'aggressione israeliana a Gaza, in corso dall'ottobre 2023, ha finora causato almeno 64.231 vittime palestinesi, con oltre 161.583 feriti.
Ynet: "Gli ostaggi potrebbero essere trasferiti nascosti tra gli sfollati"
L'operazione dell'esercito israeliano a Gaza City potrebbe aumentare il rischio per la vita degli ostaggi. Secondo Ynet News, le Idf non hanno informazioni chiare sulla loro posizione, ma soltanto valutazioni sulle aree dove sarebbero nascosti. Una fonte militare ha dichiarato al giornale israeliano che "è difficile prevedere come Hamas tratterà gli ostaggi, se li proteggerà o li userà come scudi, o se ne ucciderà alcuni per manipolare la situazione oppure se li trasferirà nascondendoli fra le folle di sfollati. Le Idf intendono esercitare cautela nei luoghi in cui si ritiene siano detenuti gli ostaggi. L'esercito si sta preparando all'eventualità che gli ostaggi vengano trasferiti dalle loro posizioni attuali, nascosti fra centinaia di migliaia di persone dirette verso sud nell'ambito dell'evacuazione di Gaza City attraverso corridoi sicuri dove le Idf non aprirebbero il fuoco.
Unicef: "L'impensabile è già a Gaza"
L'Unicef, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia, ha avvertito che "l'infanzia non può sopravvivere" a Gaza City, mentre Israele si prepara a conquistare la città.
"Il mondo sta lanciando l'allarme su ciò che un'intensificata offensiva militare a Gaza City potrebbe portare: una catastrofe per il quasi milione di persone che vi rimangono", ha dichiarato la portavoce dell'Unicef Tess Ingram in un briefing. "Questo impensabile non incombe, è già qui. L'escalation è in corso", ha detto Ingram, descrivendo nel dettaglio la situazione che ha incontrato nella Striscia di Gaza negli ultimi nove giorni.
Una delegazione di Hamas ha incontrato il ministro degli Esteri dell'Iran
Una delegazione di funzionari di Hamas ha incontrato ieri il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in Qatar per discutere della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e della possibile annessione israeliana della Cisgiordania.
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