Secondo l’Idf i soldati dello stato ebraico hanno già il controllo della periferia della città. L’opposizione incalza Netanyahu per accettare l’accordo di tregua
Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha confermato che la prima fase dell’invasione di Gaza City è iniziata. «Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell'attacco: le nostre forze controllano già la periferia» della città, ha detto Defrin.
Il 20 agosto il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato i piani militari per la conquista e occupazione di Gaza City e 60 mila riservisti sono stati chiamati per la nuova offensiva. Nel frattempo aumentano le pressioni interne nei confronti del governo Netanyahu affinché accetti la proposta di tregua dopo il sì di Hamas.
Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha assicurato al premier il sostegno del suo partito Yesh Atid a qualsiasi accordo per la tregua a Gaza che riporti a casa gli ostaggi. Per Lapid, i 24 voti del partito centrista dovrebbero servire a neutralizzare l'opposizione dei partiti di estrema destra, alleati di governo di Netanyahu, contrari a qualsiasi intesa per un cessate il fuoco.
«Ricordo a Netanyahu che ho una rete di sicurezza di 24 voti per qualsiasi accordo sugli ostaggi. Non ha nemmeno bisogno di dare nulla in cambio, basta riportarli a casa», ha scritto il leader dell'opposizione su X.
Il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha condannato la decisione israeliana di approvare la costruzione di un nuovo insediamento composto da oltre 3.400 unità abitative nell'area E1 della Cisgiordania occupata, sottolineando che il progetto «rappresenta una minaccia esistenziale alla soluzione dei due Stati».
PUNTI CHIAVE
17:09
Meloni: "L’Italia condanna la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania"
15:18
L'Idf chiede a ong e medici di evacuare da Gaza nord
11:32
Almeno 271 persone morte per malnutrizione: 112 i bambini
08:30
È iniziata la prima fase dell'occupazione di Gaza City
07:51
Lapid a Netanyahu: "Hai i nostri voti per un accordo di tregua"
07:44
Guterres: progetto E1 minaccia la soluzione dei due Stati
Aumenta il bilancio delle vittime della Striscia
Sarebbero almeno 41 le persone uccise da Israele dalle prime ore di questa mattina, tra cui 11 richiedenti aiuti. È quanto riferito da fonti degli ospedali locali.
Meloni: "L’Italia condanna la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania"
La premier Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione sui recenti sviluppi relativi alle decisioni del governo israeliano, riaffermando "con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale. In particolare, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria".
Meloni ha sottolineato che, "al contrario, sarebbe invece necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia".
La presidente del Consiglio ha ribadito l'impegno del paese nel "sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione e fare la sua parte in uno scenario post-conflitto", affermando che "l’Italia condanna la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura".
Netanyahu tira dritto anche se Hamas accettasse l'accordo l'operazione su Gaza City proseguirà
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che anche se Hamas accettera' l'accordo, l'Idf prendera' il controllo di Gaza. In un'intervista a Sky News, ha detto: "Lo faremo comunque, non c'e' dubbio che Hamas non rimarra' a Gaza". Netanyahu ha inoltre affermato che la guerra finira' presto: "Ci stiamo avvicinando alla fine della guerra, una guerra su sette fronti che include l'Iran e i suoi delegati", ha concluso il premier israeliano.
L'Idf chiede a ong e medici di evacuare da Gaza nord
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver informato il personale medico e i gruppi umanitari nel nord di Gaza di iniziare a elaborare piani di evacuazione dei civili verso sud, in vista dell'offensiva militare per conquistare l'area. Questa settimana, i funzionari militari israeliani hanno informato "i funzionari medici e le organizzazioni internazionali nella Striscia di Gaza settentrionale... di prepararsi per l'evacuazione della popolazione verso la Striscia di Gaza meridionale", si legge nella dichiarazione rilasciata dall'esercito.
L'Arabia Saudita accusa di genocidio Israele
L'Arabia Saudita accusa Israele di genocidio contro il popolo palestinese. E' quanto emerge da una nota diffusa dal ministero degli Esteri saudita diffusa sui social. L'Arabia Saudita condanna con la "massima fermezza la persistenza delle autorità di occupazione israeliane nei crimini contro il popolo palestinese e la sua terra occupata, nonché i continui tentativi di sfollarli e impedire la creazione del loro Stato indipendente", si legge nella nota. "L'inizio da parte di Israele dell'espansione della costruzione di insediamenti attorno a Gerusalemme occupata e l'espansione delle sue operazioni e aggressioni" equivalgono a "crimini di genocidio contro civili indifesi nella Striscia di Gaza", prosegue il comunicato. L'Arabia Saudita ha affermato che queste misure costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, osservando che i "continui crimini" di Israele "senza deterrenza hanno ripercussioni significative sulla sicurezza e la stabilità della regione e minacciano la legittimità dell'ordine internazionale".
Gaza: 70 morti nelle ultime 24 ore
Nella Striscia di Gaza è di almeno 70 morti, fra cui 18 persone che erano in cerca di aiuti, e 356 feriti il bilancio degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che questo porta il bilancio complessivo dall'inizio della guerra a 62.192 palestinesi morti e 157.114 feriti. Sempre secondo il ministero, il numero totale di persone in cerca di aiuto uccise dal 27 maggio, quando Israele ha introdotto il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti attraverso la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), è salito a 2.036 morti e 15.064 feriti.
Almeno 271 persone morte per malnutrizione: 112 i bambini
Gli ospedali della Striscia di Gaza hanno registrato nelle ultime 24 ore altri due decessi causati da fame e malnutrizione. Sale così a 271 il numero complessivo delle persone morte per tali cause, tra cui 112 bambini, secondo il ministero della Sanità dell'enclave palestinese.
Croce Rossa: "Intollerabile l'escalation militare a Gaza"
''È intollerabile'' l'escalation militare decisa da Israele nella Striscia di Gaza . Lo ha dichiarato il portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa, Christian Cardon, all'Afp, affermando che "l'intensificazione delle ostilità a Gaza significa più morti, più sfollamenti, più distruzioni e più panico". Cardon ha aggiunto che ''Gaza è uno spazio chiuso, da cui nessuno può fuggire e dove l'accesso all'assistenza sanitaria, al cibo e all'acqua pulita sta diminuendo". Inoltre "nel frattempo la sicurezza degli operatori umanitari peggiora di ora in ora". Tutto "questo è intollerabile", ha concluso il portavoce del Cicr, che partecipa alle operazioni umanitarie sul campo e ha preso parte a tutte le operazioni di scambio di ostaggi detenuti a Gaza con prigionieri palestinesi detenuti in Israele.
Il presidente al-Sisi incontra bin Salman in Arabia Saudita
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è recato in Arabia Saudita su invito del principe ereditario Mohammed bin Salman. Lo ha reso noto la presidenza egiziana in un comunicato, spiegando che la visita "si inserisce nel quadro delle solide relazioni storiche tra Egitto e Regno dell'Arabia Saudita e riflette la volontà delle due leadership di continuare a rafforzare la cooperazione bilaterale, oltre al coordinamento e alle consultazioni su questioni regionali e internazionali di interesse comune". Secondo l'agenda, Al Sisi incontrerà Bin Salman nella città di Neom. Il colloquio affronterà le modalità rafforzare il partenariato strategico tra i due Paesi e gli ultimi sviluppi nella regione, in particolare nella Striscia di Gaza, in Libano, Siria, Sudan, Libia e Yemen, nonché la sicurezza nel Mar Rosso.
La Spagna condanna i nuovi insediamenti in Cisgiordania
Il ministro degli Esteri spagnolo, Josè Manuel Albares, ha condannato "fermamente" l'intenzione del governo israeliano di costruire insediamenti a Gerusalemme Est, avvertendo che questa decisione "è contraria al diritto internazionale". Questa decisione "dividerà il territorio della Palestina" e renderà "irrealizzabile" la soluzione dei due Stati a cui la Spagna sta lavorando, ha sostenuto Albares. "A Gaza l'escalation dell'occupazione militare israeliana deve finire. Porterà ancora piu' morti e sofferenze ingiustificate. La via per la pace e la sicurezza è: un cessate il fuoco permanente, il rilascio degli ostaggi, un massiccio afflusso di aiuti umanitari e una soluzione a due Stati", ha concluso il ministro in un messaggio su X
È iniziata la prima fase dell'occupazione di Gaza City
Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il generale di brigata Effie Defrin, conferma che l'esercito dello Stato ebraico ha dato il via alla prima fase dell'invasione terrestre di Gaza City. "Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell'attacco: le nostre forze controllano già la periferia" della città, ha dichiarato Defrin.
Lapid a Netanyahu: "Hai i nostri voti per un accordo di tregua"
Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha assicurato al premier Benjamin Netanyahu il sostegno del suo partito Yesh Atid a qualsiasi accordo per la tregua a Gaza che riporti a casa gli ostaggi. Per Lapid, i 24 voti del partito centrista dovrebbero servire a neutralizzare l'opposizione dei partiti di estrema destra, alleati di governo di Netanyahu, contrari a qualsiasi intesa per un cessate il fuoco. "Ricordo a Netanyahu che ho una rete di sicurezza di 24 voti per qualsiasi accordo sugli ostaggi. Non ha nemmeno bisogno di dare nulla in cambio, basta riportarli a casa", ha scritto il leader dell'opposizione su X. Dopo il via libera di Hamas all'ultima proposta di tregua presentata dai mediatori, e' attesa la risposta di Israele: secondo i media, dovrebbe arrivare entro domani. Intanto pero' il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato i piani militari per la conquista e occupazione di Gaza City e 60 mila richiami sono gia' stati inviati ai riservisti.
Guterres: progetto E1 minaccia la soluzione dei due Stati
Il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha condannato la decisione israeliana di approvare la costruzione di oltre 3.400 unità abitative nell'area E1 della Cisgiordania occupata, sottolineando che il progetto "rappresenta una minaccia esistenziale alla soluzione dei due Stati". "Gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, violano il diritto internazionale e vanno contro le risoluzioni delle Nazioni Unite - recita la dichiarazione diffusa dal portavoce Stéphane Dujarric - lo sviluppo di questo progetto rappresenta una minaccia esistenziale alla soluzione dei due Stati. Separerebbe il nord dal sud della Cisgiordania e avrebbe gravi conseguenze per la continuità territoriale del Territorio Palestinese Occupato". Il Segretario generale ha quindi rilanciato "il suo appello al governo di Israele perché fermi immediatamente ogni attività di insediamento e rispetti appieno i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, agendo in conformità con le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite e in linea con il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024".
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