Con un blitz le forze di sicurezza israeliane (esercito, servizi interni e polizia) sono entrate all’interno dell’ospedale Avicenna di Jenin. Nei video delle telecamere a circuito chiuso della struttura si vedono una decina di uomini travestiti con abiti locali e armati fare irruzione nell’edificio. Secondo l’esercito hanno «neutralizzato tre terroristi» che si trovavano all’interno dell’ospedale di Jenin, uno degli uomini uccisi era sospettato di preparare un attacco terroristico contro Israele.

Hamas ha già annunciato una risposta al blitz avvenuto nella notte. I «crimini dell’esercito israeliano non rimarranno senza risposta», ha detto l’organizzazione terroristica confermando che uno degli uccisi era un suo membro.

Negoziati

Intanto a Parigi proseguono le trattative per arrivare a una tregua umanitaria e a uno scambio di ostaggi. «Il movimento ha ricevuto una proposta dall’incontro», si legge in un comunicato di Hamas. «La sta valutando e darà una risposta sulla base del fatto che la priorità è la cessazione della brutale aggressione contro la Striscia di Gaza e il ritiro completo delle forze di occupazione dall'enclave».

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron, che ha iniziato la sua quarta tappa in Medio Oriente arrivando ad Oman, ha chiesto la necessità di una mossa politica per lanciare un segnale alla popolazione palestinese. Questo può tradursi in una valutazione del riconoscimento dello stato della Palestina da parte del Regno Unito. Ci dovrebbe essere una nuova Autorità palestinese che «si faccia avanti rapidamente» con «leader tecnocratici e buoni» in grado di governare la Striscia di Gaza, ha detto Cameron. «Insieme a ciò, la cosa più importante di tutti è dare al popolo palestinese un orizzonte politico in modo che possa vedere che ci sarà un progresso irreversibile verso una soluzione a due Stati e, soprattutto, la creazione di uno stato palestinese», ha aggiunto.

Sospesi i fondi all’Unrwa

Il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha annunciato che incontrerà i principali donatori dell’Unrwa l’agenzia Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi. Negli ultimi giorni l’esercito israeliano ha accusato l’Unrwa di annoverare al suo interno come dipendenti alcuni terroristi. Questo ha provocato una forte ondata di indignazione e molti paesi hanno deciso di sospendere le loro donazioni. L’ultimo in ordine cronologico è la Nuova Zelanda, che forniva all’organizzazione mezzo milione di euro l’anno. 

«Gli impegni di finanziamento in corso da parte dell'Ue sono stati rispettati ei finanziamenti non sono stati sospesi», scrive invece in una nota l’ufficio dell’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell. «Il ruolo dell’Unrwa è vitale nelle attuali circostanze a Gaza», si legge nella dichiarazione. «Due milioni di persone hanno un disperato bisogno degli aiuti».

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