Il presidente Emmanuel Macron giovedì in serata ha annunciato, con un post su X, l’intenzione della Francia di riconoscere lo stato palestinese, smarcandosi dagli alleati più stretti e dai partner del G7. Il capo dell’Eliseo ha pubblicato la lettera inviata al presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas. Il riconoscimento, fa sapere, sarà formalizzato a settembre. Nonostante diversi paesi europei abbiano già espresso la volontà di riconoscere la Palestina o, come la Spagna, lo hanno già fatto, la decisione di Macron ha scatenato attriti e critiche, a partire dagli Usa. Il segretario di Stato, Marco Rubio ha respinto «fermamente il piano d Macron», definendolo una decisione «sconsiderata» che «non fa che alimentare la propaganda di Hamas» e ostacolare «la pace». Per Rubio è «uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre». Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato «fermamente» la scelta del presidente francese perché, dice il premier, «premia il terrorismo» e «guida una crociata contro lo stato ebraico».

Intanto a Gaza la carestia è sempre più grave. Secondo il ministero della Salute della Striscia, citato da Al Jazeera, almeno 122 palestinesi sono morti di fame dal 7 ottobre 2023. La maggior parte delle vittime, tra cui molti bambini, sono state registrate nelle ultime settimane.

Nel tentativo di rispondere all’emergenza, un funzionario dell’esercito israeliano ha dichiarato alla radio militare che l’Idf autorizzerà da oggi il lancio di aiuti umanitari dall’alto da parte di paesi stranieri sulla Striscia. La misura non è ancora stata confermata da una comunicazione ufficiale, ma rappresenterebbe un segnale di apertura sul fronte umanitario.

A prendere posizione è stato anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani: favorevole al riconoscimento della Palestina, ha però precisato che ciò potrà avvenire solo se contestualmente lo Stato palestinese riconoscerà Israele. Tajani ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato, aggiungendo che l’Italia – assieme a Qatar ed Egitto – è tra i paesi che hanno accolto più rifugiati da Gaza.

PUNTI CHIAVE

16:05

Tajani: sì allo stato palestinese, ma solo se riconosce Israele

15:40

Israele autorizza lanci aerei di aiuti su Gaza

08:29

Gaza, ucciso in un attacco israeliano un altro giornalista palestinese 

18:33

Qatar, Egitto e Usa: «Impegno comune per un cessate il fuoco a Gaza»

In una dichiarazione congiunta , Qatar, Egitto e Stati Uniti hanno ribadito il loro impegno a proseguire i negoziati per raggiungere un cessate il fuoco globale a Gaza. Il Ministero degli Esteri del Qatar ha definito la pausa nei colloqui di giovedì «una questione naturale», vista la complessità del negoziato. Nonostante lo stallo, entrambe le diplomazie hanno parlato di alcuni progressi registrati nell’ultimo round di trattative.

17:57

Trump: «Il riconoscimento della Palestina da parte di Macron non ha alcun peso»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha respinto il piano annunciato da Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato palestinese all’Assemblea generale dell’Onu a settembre. «Ecco la buona notizia: quello che dice non ha importanza. Non cambierà nulla», ha dichiarato ai giornalisti dalla Casa Bianca. «È un brav’uomo. Mi piace, ma quella dichiarazione non ha alcun peso».

Trump ha anche riferito di aver avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Netanyahu riguardo alla possibilità di lanciare aiuti aerei su Gaza, ma senza fornire dettagli. Ha definito la conversazione «un po’ deludente», aggiungendo però: «Faremo di più» per aiutare la popolazione palestinese affamata.

17:18

Gaza, governo locale: “Fermare la carestia imposta da Israele”

Il governo della Striscia di Gaza ha chiesto la “fine immediata della carestia imposta da Israele”, denunciando un disastro umanitario in corso. In una nota, l’ufficio stampa ha sollecitato l’apertura di tutti i valichi di frontiera e l’ingresso urgente di latte in polvere per neonati, 500 camion di aiuti al giorno e 50 camion di carburante, per evitare il collasso totale. Le autorità locali hanno chiesto inoltre una commissione internazionale per indagare sul “crimine sistematico della fame” e l’arresto di “criminali di guerra israeliani”.
Israele, tramite il COGAT, ha respinto l’esistenza di una carestia a Gaza, ma ha ammesso che la situazione umanitaria è «difficile e impegnativa».

16:05

Tajani: sì allo stato palestinese, ma solo se riconosce Israele

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che l’Italia è favorevole al riconoscimento dello Stato palestinese, a condizione che riconosca Israele. Durante il Consiglio nazionale di Forza Italia, ha chiesto un cessate il fuoco immediato, accusando Hamas di «usare gli ostaggi per alzare il prezzo del negoziato». Tajani ha ricordato che l’Italia è tra i paesi che hanno accolto più rifugiati da Gaza insieme a Qatar ed Egitto.

15:55

Netanyahu: «Hamas ostacolo a ogni accordo»

Il primo ministro israeliano Netanyahu accusa Hamas di essere il principale ostacolo al rilascio degli ostaggi. Dopo lo stallo nei negoziati a Doha, Israele e gli Usa stanno «valutando opzioni alternative» per liberarli. Le parole di Netanyahu seguono quelle dell’inviato Usa Witkoff. Intanto, cresce la rabbia delle famiglie dei 50 israeliani ancora prigionieri: nessun accordo è stato raggiunto.

 

15:48

Usaid: nessuna prova di furto sistematico degli aiuti

Un rapporto interno dell’Usaid non ha trovato prove che Hamas abbia sottratto sistematicamente gli aiuti umanitari statunitensi destinati a Gaza. L’indagine ha analizzato 156 casi sospetti tra ottobre 2023 e maggio 2025, senza riscontrare responsabilità dirette del gruppo armato. Tuttavia, il Dipartimento di Stato ha contestato i risultati, citando presunti video compromettenti, ma non forniti, e ha accusato le Ong di nascondere casi di corruzione.

15:44

Trump: «Hamas non voleva davvero un accordo»

«Hamas non voleva davvero raggiungere un accordo». Lo ha dichiarato Donald Trump, parlando alla stampa prima di partire per la Scozia. Le parole dell’ex presidente USA fanno eco alle affermazioni dell’inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff, che aveva parlato di una «mancanza di volontà» da parte di Hamas nel concludere una tregua e consentire il rilascio degli ostaggi israeliani.

15:40

Israele autorizza lanci aerei di aiuti su Gaza

L’IDF autorizzerà i lanci aerei di aiuti umanitari da parte di paesi stranieri sulla Striscia di Gaza a partire da oggi. Lo ha dichiarato un funzionario militare israeliano alla radio dell’esercito, secondo quanto riportato da Haaretz. Manca ancora una conferma ufficiale.

15:34

Gaza, 122 morti per fame: 83 sono bambini

Sale a 122 il numero dei palestinesi morti di fame nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra, 83 dei quali sono bambini, secondo quanto riferisce oggi il Ministero della Sanità locale. Solo nelle ultime 24 ore, nove nuovi decessi per carestia e malnutrizione sono stati registrati negli ospedali di Gaza. L’UNICEF denuncia che la malnutrizione si sta diffondendo più velocemente degli aiuti, con un numero crescente di bambini in condizioni critiche.

14:35

Israele accusa nuovamente l'Onu per i mancatiuti a Gaza

L'esercito israeliano, che mantiene un blocco quasi totale sulla Striscia di Gaza dall'inizio di marzo, ha addossato nuovamente la colpa della situazione umanitaria a Gaza all'Onu e alle organizzazioni umanitarie internazionali.

"Centinaia di camion carichi di aiuti umanitari sono in attesa al valico di Karem Abu Salem, al confine egiziano con la striscia di Gaza meridionale", ha affermato in una nota il Coordinatore delle attività governative nei territori dell'esercito israeliano.

Ma l'unità militare ha affermato che è "in attesa di raccolta e distribuzione" da parte delle organizzazioni internazionali dopo le ispezioni di sicurezza.

12:35

Anche la Germania afferma che non ha intenzione di riconoscere uno stato palestinese "a breve termine"

La Germania ha dichiarato di non avere "alcuna intenzione di riconoscere uno Stato palestinese a breve termine", a seguito della decisione del presidente Macron per la Francia.

"Il governo continua a considerare il riconoscimento di uno Stato palestinese come uno degli ultimi passi verso la soluzione a due Stati", ha affermato il portavoce Stefan Kornelius in una nota, aggiungendo che "la sicurezza di Israele è di fondamentale importanza per il governo tedesco"

10:42

Londra frena sul riconoscimento della Palestina

Il nuovo governo britannico guidato da Keir Starmer resta cauto sul riconoscimento dello stato palestinese. Dopo la mossa della Francia, che ha annunciato il passo in vista dell’Assemblea Onu di settembre, Londra non indica ancora una data. Il ministro della Scienza Peter Kyle ha ribadito l’impegno del Regno Unito «a riconoscere la Palestina», ma solo «quando saranno raggiunte le condizioni della statalità». Starmer è atteso oggi in una call con Macron e il cancelliere tedesco Merz, dedicata all’emergenza umanitaria a Gaza.

10:41

Gaza, 80 bambini morti di fame da aprile

Da aprile, almeno 80 bambini sono morti per malnutrizione nella Striscia di Gaza, secondo i dati del Ministero della Sanità palestinese diffusi dall’UNICEF. Il direttore regionale Edouard Beigbeder denuncia «un aumento sconcertante del 54% in meno di tre mesi». Più di 100 persone sarebbero morte per fame dall’inizio della guerra, l’80% delle quali minorenni. «Queste morti erano evitabili», ha detto Beigbeder. A Gaza City, la percentuale di bambini affetti da malnutrizione acuta è quadruplicata da febbraio. Solo a luglio, 5.000 minori sono stati sottoposti a cure. L’UNICEF chiede l’accesso pieno agli aiuti, più carburante e un cessate il fuoco immediato.

09:50

Borrell: «Ho perso la speranza di una reazione Ue a Gaza»

"Ho perso la speranza che l'Europa reagisca alla carestia che sta uccidendo la popolazione di Gaza, mentre 6mila camion con medicine e alimenti sono bloccati alla frontiera dall'esercito israeliano". È quanto ha detto l'ex alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, in un'intervista alla radio Cadena Ser, in cui ha assicurato che "come europeista mi produce un'enorme tristezza vedere la risposta dell'Europa" alla mattanza della popolazione civile sulla Striscia.

"Li stanno uccidendo come topi quando vanno a cercare cibo. Non sto esagerando", ha assicurato l'ex capo della diplomazia europea, deplorando il blocco israeliano a causa del quale "ci sono due milioni di persone che muoiono di fame". Borrell ha ribadito la sua preoccupazione per il ruolo dell'Europa e la deriva della situazione nella regione davanti all'impossibilità di assumere decisioni per fermare il conflitto.

"Noi europei, che predichiamo il rispetto del diritto, siamo complici di questo, aiutiamo a che accada", ha anche detto Borrell riferendosi alla mancanza di iniziative per porre fine alla guerra di Israele a Gaza. "Le Nazioni Unite sono paralizzate dal veto. Europa è incapace di arrivare a un accordo" su sanzioni a Israele "perché la Germania e altri paesi continuano a opporsi negando la realtà per i loro complessi di colpa del passato", ha segnalato.

09:48

Msf, a Gaza un quarto dei bambini e delle madri è malnutrito

Il 25 per cento dei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni e di donne incinte e che allattano sono malnutriti. A dirlo è Medici senza frontiere, che gestisce una clinica a Gaza City, dove il numero di persone affette da malnutrizione è quadruplicato da maggio e ogni giorno ci sono 25 nuovi pazienti ammessi. I tassi di malnutrizione grave nei bambini sotto i 5 anni sono triplicati nelle ultime 2 settimane. Msf denuncia che non solo i pazienti, ma anche lo staff sanitario "inizia a soffrire la carenza di cibo. Non si tratta solo di fame, ma di una fame deliberata, provocata dalle autorità israeliane".

08:29

Gaza, ucciso in un attacco israeliano un altro giornalista palestinese 

Il giornalista Adam Abu Harbid è stato ucciso in un attacco aereo israeliano sulla tenda della sua famiglia nella zona di Yarmouk, nel centro di Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche all'agenzia di stampa palestinese Wafa, aggiungendo che i figli di Abu Harbid hanno riportato ferite di varia entità a seguito del bombardamento.

Secondo quanto riporta Al Jazeera, il bilancio dei giornalisti uccisi dagli attacchi delle forze israeliane è salito a 232. "L'Ufficio stampa del governo condanna con la massima fermezza il sistematico perseguimento, l'uccisione e l'assassinio di giornalisti palestinesi da parte dell'occupazione israeliana", si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram. "Chiediamo alla Federazione internazionale dei giornalisti, alla Federazione dei giornalisti arabi e a tutti gli organismi giornalistici del mondo di condannare questi crimini sistematici contro i giornalisti palestinesi e i professionisti dei media nella Striscia di Gaza", conclude la nota dell'ufficio stampa del governo di Gaza. 

08:10

Ministero della Salute di Gaza, almeno 115 i morti di fame

Sono almeno 115 i palestinesi morti di fame a Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza, a quanto riporta Al Jazeera. La maggior parte delle vittime, tra cui molti bambini, sono state registrate nelle ultime settimane.

07:30

Hamas: «Dalla Francia un passo positivo nella giusta direzione»

Hamas ha accolto con favore l'intenzione della Francia di riconoscere uno Stato palestinese parlando di "un passo positivo nella giusta direzione verso il raggiungimento della giustizia per il nostro popolo palestinese oppresso".

"Noi di Hamas consideriamo questa importante posizione francese uno sviluppo politico che riflette la crescente convinzione internazionale nella giustezza della causa palestinese e il fallimento dell'occupazione nel distorcere i fatti o ostacolare la volontà dei popoli liberi", ha affermato il gruppo in una dichiarazione su Telegram, riportata dal quotidiano qatariota Al Jazeera.

"Chiediamo a tutti i paesi del mondo, in particolare ai paesi europei e a quelli che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, di seguire l'esempio della Francia e di riconoscere pienamente i diritti nazionali del nostro popolo. Questi includono il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, all'autodeterminazione e la creazione di uno Stato palestinese indipendente", ha concluso.

07:20

Il ministro israeliano Sa'ar: «Una decisione assurda e poco seria»

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha condannato la decisione "assurda e poco seria" del presidente francese Emmanuel Macron sul riconoscimento formale di uno Stato palestinese a settembre.

"La pretesa del Presidente francese di evocare con un semplice soffio una soluzione permanente nel nostro territorio è assurda e poco seria", scrive Sa'ar in una dichiarazione in ebraico su X, sostenendo che "uno Stato palestinese sarebbe uno Stato di Hamas, proprio come il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza vent'anni fa portò alla presa del potere da parte di Hamas". Macron "non può garantire la sicurezza di Israele", aggiunge Sa'ar, affermando che "il tentativo di Israele di basare la propria sicurezza sulle promesse palestinesi di combattere il terrorismo è fallito completamente nel processo di Oslo", riferendosi all'iniziativa di pace degli anni '90 tra Israele e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina che mirava a una soluzione a due Stati.

07:10

La Francia riconoscerà lo stato di Palestina

"Fedele al suo storico impegno per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Ne farò l’annuncio solenne all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il prossimo settembre". Lo ha comunicato su X il presidente francese Emmanuel Macron. "L’urgenza, oggi, è che cessino i combattimenti a Gaza e che la popolazione civile riceva soccorso. La pace è possibile", ha spiegato.

"Occorre un cessate il fuoco immediato, la liberazione di tutti gli ostaggi e un massiccio aiuto umanitario alla popolazione di Gaza. Occorre inoltre - ha aggiunto - garantire la smilitarizzazione di Hamas, mettere in sicurezza e ricostruire Gaza. Infine, è necessario costruire lo Stato di Palestina, garantirne la sostenibilità e fare in modo che, accettando la sua smilitarizzazione e riconoscendo pienamente Israele, contribuisca alla sicurezza di tutti in Medio Oriente. Non esiste un’alternativa".

E ha aggiunto: "I francesi vogliono la pace in Medio Oriente. Spetta a noi francesi, insieme a israeliani, palestinesi, ai nostri partner europei e internazionali, dimostrare che è possibile". Concludendo poi che "alla luce degli impegni che il presidente dell’Autorità Palestinese ha assunto nei miei confronti, gli ho quindi scritto per esprimergli la mia determinazione ad andare avanti. Fiducia, chiarezza e impegno. Conquisteremo la pace".

 

07:00

Hamas conferma la volontà di proseguire i negoziati

Hamas ha espresso sorpresa per le osservazioni dell'inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, secondo cui il gruppo non avrebbe volontà di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.

"Il movimento - ha affermato il movimento palestinese - conferma la sua volontà di proseguire i negoziati e di impegnarsi in essi in modo da superare gli ostacoli e giungere a un accordo di cessate il fuoco permanente".

06:00

Usa e Israele chiudono i negoziati con Hamas: «Gaza sarà tutta ebraica»

L’emissario per il Medio Oriente della Casa Bianca, Steve Witkoff, è arrivato giovedì in Costa Smeralda. Nella Sardegna di lusso ha tenuto una serie di incontri con i leader di Israele e Qatar per discutere del raggiungimento di un accordo per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Incontri che si sarebbero tenuti a bordo di un mega-yacht, uno scenario che fa sicuramente discutere mentre nella Striscia la popolazione civile continua a morire di fame. Secondo il ministero della Salute di Gaza sono 113 le persone morte per la carestia imposta da Israele. Dalla Costa Smeralda, Witkoff ha sancito l’interruzione delle trattative e il ritiro dei negoziatori da Doha. 

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