Il governo Giorgia Meloni si presenta al Senato per ottenere la fiducia dopo quella ottenuta alla Camera dei deputati nella giornata del 25 ottobre.

Cosa c’è da sapere:

  • Nella giornata di ieri la neo premier Meloni ha tenuto un discorso lungo settanta minuti in cui ha annunciato la linea politica del governo e i punti salienti del programma. Qui per approfondire l’intervento.
  • Il suo esecutivo ha ottenuto la fiducia con 235 voti a favore e 154 contrari.
  • In serta Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
  • Oggi sono previsti in Senato gli interventi di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi.
  • La maggioranza al Senato è di soli 104 voti su 200, questo è dovuto al fatto che diversi senatori sono diventati ministri e significa che in futuro sarà necessaria la presenza di tutti i componenti del centrodestra per evitare rischi di mancate approvazioni. 
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19.52 – «Auguri a Lei presidente e alla squadra di governo di 'centro' 'destra'. Non di destra, di 'centro destra', ci teniamo a sottolinearlo». Lo ha detto il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, aprendo la sua dichiarazione sul voto di fiducia.


19.24 – «Di fronte all'attuale situazione non possiamo che ribadire e consolidare le linee portanti della nostra politica estera, e cioè la solidarietà con l'Occidente, quella solidarietà che ha sempre caratterizzato i nostri governi e che deve essere patrimonio comune della nazione, soprattutto di fronte alle minacce internazionali vecchie e nuove» dice Berlusconi.


19.20 – «I nostri governi hanno sempre avuto come stella polare del loro agire la stella polare della libertà. Non abbiamo mai approvato una norma, una legge, un provvedimento, che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini. Non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale, che non fosse dalla parte dell'Occidente e della libertà» dice Berlusconi che chiede una riforma della giustizia.


19.13 – Inizia l’intervento di Silvio Berlusconi. La coalizione al governo è quella «a cui ho dato vita 28 anni fa e che da allora ad oggi ha scritto pagine fondamentali nella storia della Repubblica realizzando una democrazia compiuta, una democrazia di tipo europeo, basata sull'alternanza fra due poli legittimati dal voto degli italiani».


19.07 – Renzi sostiene che «non siamo contrari al merito» e riprende il Pd: «Rispondete a me e non a lei». 


19.01 – Dopo che Svp, come alla Camera, ha annunciato che si asterrà, parla Matteo Renzi, leader di Iv. «Facendo opposizione, noi cerchiamo di dare una mano alla nostra democrazia. Se la maggioranza vorrà davvero sfidarci in positivo, attraverso l’elezione diretta del presidente del Consiglio, noi ci saremo». Sulle riforme costituzionali, dice Renzi, «un no a prescindere per me è sbagliato». 


18.33 – È terminata la replica di Meloni, cominciano le dichiarazioni di voto. 


18.26 – Meloni è tornata sulla pace. «La pace si ottiene sostenendo l’Ucraina per consentirle di difendersi. È l’unica possibilità in campo perché le due parti possano negoziare». Poi, ha chiesto: «Voi credete che un cambiamento della linea italiana cambierebbe la linea dell’occidente? Quello che cambierebbe è il nostro destino, la nostra credibilità, la nostra capacità di difendere l’interesse nazionale». 


18.24 – Meloni ha risposto al senatore Scarpinato: «I teoremi portano a processi fallimentari, come è successo sulla strage di Via d’Amelio».


18.17 – Meloni si rivolge direttamente alla senatrice Ilaria Cucchi sul sovraffollamento delle carceri. «Come si fa a scegliere il giusto se chi sceglie lo “sbagliato” non paga mai?» Per migliorare le condizioni di vita in carcere, Meloni spiega di voler ampliare gli spazi nelle carceri. «Non ho mai organizzato manifestazioni per impedire a qualcun altro di dire la sua. Quelli non erano manifestanti pacifici, erano manifestanti che facevano un picchetto per impedire ad altri di dire la loro». Il riferimento è agli scontri avvenuti ieri tra studenti e polizia alla Sapienza. 


18.13 – «Non c’è legame tra il limite all’uso del contante e la diffusione dell’economia sommersa» dice Meloni confermando che metterà mano al limite.


18.11 – «La commissione d'inchiesta del Covid dovrebbe essere guidata da uno di Fratelli d'Italia, non da uno nostro. Ho tutto l'interesse ad avere la commissione ma se devo essere onesto intellettualmente è più giusto che la guidi chi era all'opposizione» ha detto Matteo Renzi al Senato.


18.06 – Meloni sostiene che la flat tax premia il merito: «Chi fa di più è giusto che venga premiato». 


18.00 – Per quanto riguarda il salario minimo, Meloni dice che la vera sfida è estendere la contrattazione collettiva. «Il salario minimo non è la soluzione al lavoro povero». Per alzare i salari, la premier propone di tagliare il cuneo fiscale. 


17.58 – Parlando di sanità, Meloni sottolinea che «va rilanciata la medicina di prossimità». Tornando sul Covid, ha detto di non voler confondere «la scienza con la religione». La premier ha rivendicato la propria battaglia contro il green pass nelle scuole: per Meloni è più grave che ai ragazzi fosse impedito di fare sport, sul cui beneficio c’è consenso scientifico, se non fossero vaccinati, quando sul vaccino il consenso a suo dire non c’era. 


17.51 – Se l’Ue non darà risposte sul gas Meloni ha detto che lei e i ministri sarebbero «pronti a lavorare sul disaccoppiamento» dei prezzi di gas ed elettricità. Inoltre, per la premier, «la norma sugli extraprofitti va riscritta». 


17.47 – «Quando ci sono risorse limitate devi scegliere dove andare, dove portare la nazione» ha detto Meloni. «Ritengo che senza che vi sia una visione, senza che vi sia un manifesto programmatico e un’Italia da disegnare, anche le risposte concrete che si danno rischiano di non essere efficaci». 


17.42 – Inizia la replica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 


17.16 – Berlusconi ha raggiunto palazzo Madama. Accolto all’ingresso dalla capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli, raggiungerà l’aula per il suo intervento in dichiarazione di voto. È in corso l’ultimo intervento in discussione generale. 


17.01 – Si è consumato un piccolo scontro tra il senatore Cinque stelle Roberto Scarpinato e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Dopo che il presidente aveva raccomandato al senatore di terminare l’intervento per l’esaurimento del tempo a disposizione, Scarpinato aveva continuato. Alla fine di due minuti aggiuntivi La Russa aveva tolto la parola, ma dopo le proteste del gruppo Cinque stelle aveva lasciato concludere il parlamentare. «Se non ci tiene, non concludo» aveva detto Scarpinato. «Sembra che valga soprattutto per me» ha detto l’ex magistrato, commentando l’intervento sul tempo del presidente della Camera alta. 


15.52 – Il discorso della neo premier Giorgia Meloni è atteso per le 16:30 di oggi.


15.32 – L’intervento di Boccia del Partito democratico

«Giorgia Meloni eredita un Paese sofferente ma coeso, diviso ma sano. Ha parlato molto di crescita ed è un auspicio, di imprese ed è una speranza, ma non ha parlato quasi mai di lavoro». Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Francesco Boccia. «L’unico argomento in materia è stato la forfettizzazione dell'impresa italiana. Chiunque si occupa di questo sa che portando a 100 mila euro il tetto della tassazione forfettaria stiamo consigliando di lavorare meno e di guadagnare di più. È come dire: dichiarate meno possibile, restate sotto i 100 mila. Così avremo imprese che non avranno dipendenti o ne avranno pochi. È un'idea di Paese che non ci piace e che contrasteremo e che si accompagna alle semplificazioni che hanno narrato. In Italia ci sono più di 1220 giacimenti di gas, di cui più di 700 non eroganti e 514 eroganti, prima di pensare a farne altri cerchiamo di sfruttare quelli che ci sono. Sull'autonomia o si sta di qua o si sta di là. Si farà se saranno garantiti i livelli essenziali su Tpl, salute, non accetteremo la regionalizzazione della scuola tanto cara al presidente Fontana. Sul Covid: facciamola la bicamerale di inchiesta perché è utile aprire una discussione in maniera seria su cosa è accaduto sui territori. Se vogliamo imparare bene, ma se si tratta di entrare nel merito responsabilità politiche e penali siamo pronti a un confronto molto serio, da Nord e Sud».


15.24 – La proposta di legge sull’aumento del tetto al contante

La destra di governo vuole alzare subito il tetto del contante alla soglia di 10mila euro. La proposta di legge è stata già depositata dal leghi Alberto Bagnai e confermata dal responsabile del programma di FdI, Fazzolari: «Aumenteremo gradualmente già dalla prima legge di bilancio».


15.05 –  L’incontro tra Grillo e Conte

«Con Beppe Grillo e i parlamentari è stato un bel confronto, l’occasione per compattare la squadra. C’è un clima molto buono, di responsabilità, perché sentiamo molto forte il mandato dei cittadini per un'opposizione implacabile e intransigente», ha detto il presidente del Movimento Cinque stelle Giuseppe Conte a LaPresse.


14.40 – Il discorso di Monti a difesa della carta costituzionale

«Signor Presidente, signora Presidente del Consiglio, mi rallegro con lei per la nitida affermazione che ha saputo conquistarsi, prima nella competizione elettorale, poi nell'articolata - diciamo - cooperazione entro la maggioranza per la formazione del governo. Questo mio apprezzamento non è di parte. Una leadership forte e riconosciuta del presidente del Consiglio è essenziale perché venga rispettato l'articolo 95 della Costituzione. Il presidenzialismo si comincia ad attuarlo dove già la Costituzione lo richiede, in capo al Presidente del Consiglio. I vicepresidenti del Consiglio, i leader dei partiti della maggioranza hanno dei ruoli fondamentali; di certo possono, anzi, devono contribuire alla formazione della politica generale del Governo, ma solo il presidente la dirige, ne è responsabile e ne mantiene l’unità di indirizzo»


13.52 – Patuanelli interviene in difesa del reddito di cittadinanza

L’ex ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli dei Cinque stelle è intervenuto ribadendo la difesa del Movimento del Reddito di cittadinanza. La misura nata con il governo Conte I non è ben vista da Giorgia Meloni che ne ha parlato anche nel suo discorso di ieri alla Camera. «Per chi è in grado di lavorare, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro, anche sfruttando appieno le risorse e le possibilità messe a disposizione dal Fondo sociale europeo. Perché per come è stato pensato e realizzato, il rdc ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia», ha detto Meloni ieri.


13.40 – Confermata la presenza di Renzi in Senato nonostante il suo viaggio di ieri in Arabia Saudita


13.36 – La scaletta degli interventi nella discussione generale in Senato di oggi

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