- L’Etiopia e il Sudan dovevano segnare la strada di una nuova Africa in cui la società civile non era più oppressa da élite di regime. La guerra in corso si è dimostrata, se possibile, tra le più atroci della storia della regione.
- Se in Etiopia la crisi attuale non viene disinnescata attraverso il dialogo politico, c’è il serio rischio dell’implosione del paese e della fine di un millenario stato africano.
- Emirati, Arabia Saudita, Egitto e Israele sono a vario titolo coinvolti nell’azione diplomatica per risolvere le due crisi assieme agli Stati Uniti. Mentre in Sudan c’è uno spiraglio, molto peggio va in Etiopia dove non vi sono per ora aperture di nessun tipo.
Erano parse a tutti due storie di successo che stavano diventando un modello: l’Etiopia e il Sudan dovevano segnare la strada di una nuova Africa in cui la società civile non era più oppressa da élite di regime. Il premier etiopico Abiy Ahmed Ali aveva addirittura vinto il Nobel per la pace nel 2019 dopo aver firmato un accordo definitivo con il paese fratello ma nemico, l’Eritrea. L’Etiopia stava cambiando con riforme che avevano allentato la stretta precedente. Parallelamente a Khartoum era



