Le autorità russe hanno affermato di aver ucciso più di 70 persone durante l’operazione militare nella regione di Belgorod, dove nei giorni scorsi due organizzazioni armate russe interne all’esercito ucraino hanno attaccato la Russia all’interno dei propri confini nazionali.

L’attacco – durato circa 24 ore – è stato rivendicato dalla Legione Libertà per la Russia e dal gruppo di estrema destra Corpo dei volontari russi. Secondo alcuni fonti stampa, le due milizie avrebbero stretto un patto con un terzo gruppo armato, l’Esercito repubblicano nazionale, e avrebbero anche chiesto di essere rappresentati dall’ex deputato russo Ilya Ponomarev. 

Sul canale Telegram Libertà per la Russia, gli incursori hanno inviato un messaggio alla popolazione civile: «Non resistete e non abbiate paura: non siamo vostri nemici. A differenza degli zombi di Putin, non tocchiamo i civili e non li usiamo per i nostri scopi. La libertà è vicina. Oggi è il momento per tutti di assumersi la responsabilità del proprio futuro. È ora che la dittatura del Cremlino finisca».

L’attacco

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito l’accaduto «un’operazione per distogliere l’attenzione dalla sconfitta subita a Bakhmut». Il ministero della Difesa russo ha detto di aver impiegato immediatamente caccia da guerra e artiglieria pesante contro i gruppi armati che sono entrati a Belgorod. In totale sono 13 le persone rimaste ferite dall’artiglieria e dai colpi di mortaio durante i combattimenti, mentre sono due le vittime civili (tra cui una donna). Sono nove, invece, i villaggi di confine sono stati evacuati durante i combattimenti.

Il governatore della regione di Belgorod ha detto che l’incursione è stata accompagnata dal bombardamento di diversi villaggi, che hanno provocato il danneggiamento di edifici residenziali e l’incendio di una scuola materna. Immediata la reazione dei vertici del Cremlino. «Coloro che hanno attuato l’incursione nella regione russa di Belgorod dall'Ucraina sono farabutti che non devono essere fatti prigionieri ma distrutti come sorci», ha detto Dimitrj Medvedev ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza.

La reazione ucraina

«Per noi è sorprendente che ci sia voluto così tanto tempo perché i ribelli e i partigiani russi diventassero attivi nel tentativo di sbarazzarsi del regime terroristico che porta morte e distruzione in Ucraina e isola la Russia a livello internazionale. Più di 20mila soldati russi sono stati uccisi», ha detto il consigliere del ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak. Gli Stati Uniti, invece, hanno preso le distanze dall’incursione in territorio russo. Un portavoce del Dipartimento di stato ha detto che Washington «non incoraggia e non agevola attacchi all'interno della Russia».

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