Sono lenti ma progressivi gli avanzamenti che le truppe russe stanno ottenendo nel Donbass. Severodonetsk, dove si trovano ancora circa 12mila civili, continua a resistere grazie alla controffensiva ucraina, anche se per Kiev è sempre più difficile difendere la città dai russi, che la scorsa settimana controllavano circa il 70 per cento del territorio.

Le truppe di Mosca hanno conquistato altri quartieri residenziali e ora stanno cercando di prendere il controllo di una zona industriale periferica. «Le battaglie di strada più dure continuano, con vari gradi di successo. La situazione cambia continuamente, ma gli ucraini respingono gli attacchi», ha detto Serhiy Haidai, governatore della regione di Lugansk. I combattimenti si sono intensificati anche nella vicina città di Lysychansk, dove «i russi stanno facendo terra bruciata» ha detto Haidai.

Con le due città ancora in bilico, il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, ha detto che il suo esercito ha conquistato il 97 per cento della regione di Lugansk, territorio di una delle due autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass nate nel 2014. Secondo il ministro i russi controllano 15 cittadine della regione. Non solo, nonostante non ci siano conferme indipendenti, il Cremlino ha dichiarato che dall’inizio dell’invasione in Ucraina sono stati fatti prigionieri ben 6.489 soldati ucraini. Ma a essere nelle mani dei russi oltre ai militari ci sarebbero anche cittadini ucraini.

Tamila Tacheva, rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimea, ha dichiarato che circa 600 persone sono detenute in scantinati e camere di tortura nella regione di Kherson. Si tratta di attivisti e giornalisti, che si troverebbero in condizioni disumane, “colpevoli” di aver organizzato le manifestazioni contro le truppe russe che da settimane hanno il pieno controllo della città situata nel sud del paese.

Mariupol

L’esercito ucraino ha annunciato che nelle ultime 24 ore ci sono stati 21 bombardamenti russi nella regione di Donetsk e tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini. Nella vicina Mariupol, invece, si teme un’epidemia di colera per via dell’acqua contaminata e della decomposizione dei cadaveri che non sono stati seppelliti.

A riportare la notizia è la Cnn che cita fonti locali ucraine. Per scongiurare i rischi dell’epidemia, anche l’Organizzazione mondiale della sanità è in allarme. I russi e le milizie di Donetsk che controllano la città portuale stanno pensando di introdurre un periodo di quarantena.

Denis Pushilin, leader dei separatisti di Donetsk, ha confermato ieri la morte di un altro ufficiale di alto rango dell’esercito russo: il generale Roman Kutuzov. Secondo i dati rilasciati dall’esercito ucraino, anche se non sono confermati, sono circa 31.360 i soldati russi rimasti uccisi dallo scoppio della guerra iniziata lo scorso 24 febbraio. Nella giornata di ieri sono stati consegnati alle autorità ucraine di Kiev i corpi dei militari morti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Non è ancora chiaro il numero di quanti siano ma l’associazione delle famiglie dei difensori dell’Azovstal ha riferito che un terzo dei corpi faceva parte del battaglione ultranazionalista Azov.

La Russia esce dalla Cedu

Dopo oltre vent’anni la Russia non è più membro del Consiglio d’Europa ed esce dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

A riferire la notizia è il Guardian, secondo il quale la Duma ha approvato ieri due testi di legge che non solo sottraggono Mosca alla giurisdizione della corte ma decretano che le sentenze emanate dopo il 16 marzo non saranno più recepite.

L’impatto della guerra

Alla crisi del grano che rischia di avere ripercussioni tragiche in Africa e medio oriente si somma anche la crisi economica. Dopo oltre tre mesi gli effetti della guerra stanno avendo un impatto negativo nell’economia dei due paesi.

Secondo la Banca mondiale il Pil del paese avrà una contrazione del 45 per cento nel 2022 e questo porterà inevitabilmente a un aumento della povertà. La quota di popolazione ucraina che vive con meno di 5,50 dollari al giorno salirà dal 2 al 20 per cento. L’economia russa, invece, avrà un saldo negativo dell’8,9 per cento nel 2022 e del 2 per cento nel 2023. Oltre i numeri, però, ci sono le persone.

L’Unicef denuncia che oltre due milioni di ucraini non hanno accesso all’acqua potabile e a cure mediche, visto che centinaia di strutture sanitarie sono state bombardate e rese inoperative.

L’unica soluzione per evitare ulteriori morti è arrivare a un cessate il fuoco rispettato da ambe le parti in guerra, che però, con i negoziati bloccati, non è uno scenario immaginabile nel breve periodo.  

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